venerdì 20 ottobre 2017

IL BORGHESE GENTILUOMO RECENSIONE

FILIPPO DINI | ORIETTA NOTARI | SARA BERTELÀ 
DAVIDE LORINO |  VALERIA ANGELOZZI | IVAN ZERBINATI
ILARIA FALINI | ROBERTO SERPI | MARCO ZANUTTO

IL BORGHESE GENTILUOMO  DI MOLIÈRE 
TRADUZIONE CESARE GARBOLI


REGIA  FILIPPO DINI

PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO DUE PARMATEATRO STABILE DI GENOVA


19 - 29 OTTOBRE 2017


Filippo Dini propone una rivisitazione dell'opera di Molière, in chiave attuale, nel testo ci sono alcuni inserimenti di battute inerenti alla nostra contemporaneità, inserendola però in un contesto senza un tempo specifico. Se i personaggi sono per la maggioranza vestiti alla moda odierna, gli arredi sono più tendenti al classico, dalla colonna al cornicione con fregio. La scenografia è parte integrante, più che in altri spettacoli,della personalità del protagonista, che ama circondarsi di cose del tutto inutili e superflue, ma che a suo avviso gli possono riempire quelle lacune creategli dalla sua nascita, per cui insite in lui. in un certo senso fanno parte della coreografia anche il maestro di musica, quello di danza, quello di armi e quello di filosofia di cui Jourdin si contorna nel vano tentativo di elevarsi da borghese a gentiluomo. Quindi la trasposizione attuale ribalta completamente, quel dover fare da sfondo narrativo e raccordo ai balletti, per cui era nata la commedia. Non manca infatti, una neppur troppo sottile ironia, nel mostrare queste arti insegnate da personaggi non del tutto consoni all'arte qualunque essa sia ma proporzionati al cliente.
Miriam Comito




L’attore e regista Filippo Dini torna con questa commedia di Molière a dirigere Valeria Angelozzi, Sara Bertelà, Ilaria Falini, Davide Lorino, Orietta Notari, Roberto Serpi, Marco Zanutto, Ivan Zerbinati, in scena insieme a lui, la stessa équipe artistica di Ivanov di Cechov, che Fondazione Teatro Due ha prodotto insieme al Teatro Stabile di Genova nel 2015, e che ha ottenuto nel corso della lunga tournée italiana, appena conclusa, un grande successo di pubblico e critica, consacrato anche dalla consegna del premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016 per la Miglior Regia e del premio della critica ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro) all’attrice Orietta Notari per la sua interpretazione. Le scene e i costumi sono di Laura Benzi, le musiche di Arturo Annecchino, le luci di Pasquale Mari. La traduzione è di Cesare Garboli.
La commedia Il borghese gentiluomo nasce come sberleffo razzista, commissionato a Molière dal fratello di Re Luigi XIV, in risposta a una indelicatezza commessa da un ambasciatore turco. Al commediografo fu posta inoltre un’altra condizione, ovvero che il copione avesse la forma di comedie-ballet, facendo da sfondo narrativo e raccordo ai balletti e alle arie del compositore e coreografo Lully, in quel momento favorito del re. Da queste premesse e da tali ingerenze nacque quella che è forse la più esilarante commedia di Molière, capolavoro assoluto arrivato fino ai giorni nostri nella sua freschezza e nella sua comicità.
Monsieur Jourdain è un personaggio insieme ridicolo e commovente, divertente e contraddittorio, un uomo a metà tra la più antica tradizione del teatro comico e la più crudele volgarità del nostro quotidiano. Jourdain incarna contemporaneamente un’irresistibile tensione al miglioramento di se stesso e il più becero degli arricchiti, negando continuamente nei fatti ciò che a parole chiama “fame di cultura”, lordandola di orgogliosa ignoranza e arrogante tracotanza. Attorno a lui gravitano i maestri che dovrebbero formarlo per raggiungere questo status superiore, maestri di musica, di ballo, di filosofia, di scherma, figuri loschissimi che desiderano soltanto derubarlo e truffarlo, coppie di nobili annoiati e scrocconi e una moglie che lo detesta, e che vorrebbe restare nell’immobilità della propria mediocrità, nell’agio ozioso del raggiunto benessere.
A completare il quadretto due coppie di giovani senza speranze e senza ambizioni, tranne quella di sposarsi per sopravvivere alla noia, fra questi Lucile la figlia di Jourdain per la quale il padre desidera una sorte più “nobile” che il matrimonio con Cleonte. I quattro, capitanati dall’astuto e perfido Coviello (servo e compare di Cleonte), decideranno di organizzare una messa in scena per gabbare il vecchio, dove si fingeranno dei turchi appunto e, con la scusa di riconoscere a Jourdain un’altissima carica turca (il titolo di Mamamouchi), gli riserveranno un amara sorpresa.
Col Borghese gentiluomo Molière riesce in un’impresa titanica: ridere del suo contemporaneo Monsieur Jourdain è ridere di noi spettatori, del nostro tempo, della nostra epoca folle e misera, consegnandoci un teatro apparentemente “basso”, ridicolo ed esilarante, ma al tempo stesso violento e crudele, “un teatro” come diceva Cesare Garboli “che deride e deforma la realtà senza mai detestarla”.
Se in Ivanov Dini aveva dato grande ritmo allo spleen cechoviano, nel Borghese conferisce al carattere farsesco di Jourdain lo spessore di un personaggio a tutto tondo, suggerendo che certi vizi sono connaturati alla natura umana.





Cast artistico
Signor Jourdain, borghese      Filippo Dini
Signora Jourdain, sua moglie     Orietta Notari
Dorimène, marchesa       Sara Bertelà
Dorante, conte, amante di Dorimène/maestro di musica  Davide Lorino
Lucile, figlia di Jourdain/ aiutante sarto    Valeria Angelozzi
Cléonte, innamorato di Lucile/maestro di scherma/lacchè Ivan Zerbinati
Nicole, serva/sarto       Ilaria Falini
Covielle, servo di Cleonte/maestro di ballo   Roberto Serpi
Maestro di filosofia       Marco Zanutto

Cast tecnico
scene e costumi Laura Benzi
musiche Arturo Annecchino
luci Pasquale Mari
aiuto regia Carlo Orlando






SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 Roma
Tel. 06 6794753

martedì, giovedì e venerdì ore 21, mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17
Prezzi da 34€ a 24€


3, 4, 5 novembre a Carpi – Teatro Comunale
Dal 7 al 12 novembre a Genova – Teatro della Corte
Dal 15 al 19 novembre a Parma – Fondazione Teatro Due
21 novembre – Pavia – Teatro Fraschini.




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