mercoledì 7 dicembre 2016

MARATONA DI NEW YORK AL TEATRO ARGOT STUDIO Recensione

Teatro Argot Studio
dal 6 al 18 dicembre 2016
(dal martedì al sabato ore 20.30 - domenica ore 17.30)
PRODUZIONE THE SHAPE OF WATER / INTRO
MARATONA DI NEW YORK
di Edoardo Erba
regia Maurizio Pepe
con Edoardo Purgatori e Marcello Paesano

MARATONA DI NEW YORK  in scena al Teatro Argot Studio dal 6 al 18 dicembre 2016 è un testo storico di Edoardo Erba, scritto dall'autore nel 1992. La maratona vista come metafora della vita, è al centro del testo. Stefano (Edoardo Purgatori) e Mario (Marcello Paesano) sono due ragazzi, non più adolescenti, ma senza dubbio giovani. Opposti nei caratteri quanto vicini nell'irrealizzazione personale, si misurano tra loro, e con il mondo attraverso la preparazione alla Maratona di New York. Chi si ferma è perduto, questo è il punto tragico della vita, cosa pensano gli altri, se ti vedono che ti sei fermato, pensano che non sei in grado, non sei all'altezza...per non parlare del fatto che vedere sempre gli altri davanti a se nelle competizioni, che siano a piedi o in bicicletta è mortificante di per se stesso, e se poi questo succede fin da bambini, non ci si può tirare indietro quando la vita ti offre finalmente una possibilità di riscatto...ce la puoi fare anche tu, che sei sempre rimasto indietro, è una questione di testa, di convinzione di sicurezza in se stessi, e finalmente la vita cambia. Non vedevi l'ora che cambiasse, cosa importa se hai appena passato l'influenza, se hai freddo, se ti senti le gambe molli, l'importante è dimostrare a tutti, e soprattutto a te stesso che non rimani sempre indietro. La scenografia è davvero ben studiata, foglie secche a terra, rami invernali che pendono rendono l'atmosfera rarefatta, surreale. Ebbene il testo di Erba vuole criticare la competitività sfrenata e soprattutto insensata della razza umana. Andare avanti per forza, fino alla fine, come Filippide, o Fidippide che nel 490 a.c. corse per 42 chilometri da Maratona a Atene per annunciare in città la sconfitta dei persiani, e poi morì. Che senso ha? Eppure il suo gesto ha avuto talmente clamore nel corso dei secoli che le corse cittadine sono denominate Maratona. La continua competizione con il prossimo, gesti stremi che portano alla morte, un testo estremamente cinico questo di Erba, ma purtroppo assolutamente realistico.
Miriam Comito

Dal al 18 dicembre per la sezione LARGE della stagione teatrale all’Argot Studio di Roma, debutta, in prima nazionale, lo storico testo teatrale dell’autore e drammaturgo Edoardo ErbaMaratona di New York, andato in scena per la prima volta all’Argot nel gennaio 1993 con gli interpreti Bruno Armando e Luca Zingaretti; a distanza di vent’anni lo ritroviamo nella regia di Maurizio Pepe con Marcello Paesano Edoardo Purgatori, attore nella serie televisiva “Un medico in famiglia”.
Breve sinossi
Mario e Steve, immersi nell’atmosfera rarefatta ma molto fisica della corsa dipanano le loro esistenze scanditi da un tempo che pare non obbedire più alle regole consuete. Il mondo notturno e deserto, lo spazio senza più riferimenti nel quale i due uomini si muovono, tutto asseconda il tentativo di Mario e Steve di affidarsi ai ricordi e alla memoria come ultima risorsa per rivendicare la propria esistenza e trionfare in società.
Dalle note di regia
La grandezza di “Maratona di New York” risiede nella sua semplicità; il racconto altro non è che le chiacchiere di due giovani, Stefano e Mario, che si allenano per la maratona di New York. Dietro questa apparente normalità, durante questo ennesimo allenamento notturno, ecco che emerge qualcosa di inaspettato. Sembra una notte normale come tante altre, l’allenamento prosegue nel tentativo di raggiungere il passaggio a livello alla fine della strada; la corsa inizia a essere faticosa e i muscoli non ce la fanno più. Unico sostegno per non mollare è la profonda amicizia che lega i due amici; ecco che il passaggio a livello diviene un traguardo irreale, ecco che emergono le inquietudini dei personaggi nel tentativo di dare un senso a se stessi, alla vita, al proprio agire; Stefano e Mario si ritrovano in un non-luogo dove la corsa diviene metafora della vita e i due personaggi danno voce a dubbi e inquietudini che fanno parte della vita di ognuno, per i quali forse non c’è una vera risposta.
Maurizio Pepe




Teatro Argot Studio
Via Natale del Grande, 27
Orari spettacoli: al martedì al sabato ore 20.30 - domenica ore 17.30
Biglietti: 12 euro (intero) - 8 euro (studenti e over 65)
Tel 06.5898111 – Email: info@teatroargotstudio.com

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