mercoledì 30 novembre 2016

DONNE AL PARLAMENTO Ecclesiazuse Recensione

Compagnia
“Di necessità virtù”
Presenta


 Al Sala Uno Teatro
Dal 29 novembre al 4 dicembre

Donne al Parlamento
Ecclesiazuse
Di Aristofane



Una produzione Ferruccio Barone

Traduzione e adattamento Valeria e Lorenzo De Liberato
Regia Lorenzo De Liberato

Con (in O.A.)
Francesca Bellucci, Luisa Belviso, Ludovica Di Donato, Alessio Esposito, Tiziano Floreani, Lorenzo Garufo, Irene Vannelli

Costumi Giuseppe D’Andrea
Disegno luci Matteo Ziglio
Grafica Federica Nanni
Foto Riccardo Riande
Arrangiamenti musicali Tiziano Caputo

 Aristofane scrisse Ecclesiazuse nel 391 A. C. la commedia può collocarsi in quello spazio di transito tra un periodo e un altro più precisamente tra la commedia antica e quella di mezzo. La compagnia "Di necessità virtù" la porta in scena per la traduzione e adattamento di Valeria e Lorenzo De Liberato e la regia di quest'ultimo. Questo spettacolo senza dubbio divertente, può essere letto come una metafora del tempo che pur passando, e stiamo, in questo caso parlando di ben due millenni, poco cambia. Le rivoluzioni, necessarie hanno portato si sa ad una libertà che poi è andata a sfociare in ben note dittature o imperi nel migliore dei casi. Aristofane è stato il più grande commediografo della Grecia antica, le sue commedie avevano come bersaglio la democrazia ateniese e nelle Donne al parlamento in particolare mette in luce l'utopia che ci sia un gruppo in grado di cambiare, veramente, le cose nella gestione della cosa pubblica. Un gruppo che non è mai stato al potere, una minoranza, all'epoca non potevano che essere le donne. Un archetipo di comunismo estremo porta ad un caos totale. L'attualità di questo tema è contestabile nella misura in cui, le donne seppur in numero minino hanno, del corso dei scoli preso parte al governo basti pensare alla zarina di Russia Caterina II, e giungendo a  tempi a noi più vicini la Thatcher. Le minoranze di oggi quali potrebbero essere? i diversamente abili? I vegani? Al di là di queste considerazioni lo spettacolo è godibile, divertente, con degli inserti di dialetto, ho senito il pubblico più volte scoppiare in fragorose risate. I personaggi sono abbastanza caratterizzati. Nel complesso piacevole. L'attrice che mi ha più convinto per i personaggi da lei interpretati  ovvero. l'antagonista di Prassagora e la prima delle vecchie e per il modo come li ha interpretati è Ludovica Di Donato. Questo spettacolo ha un grande pregio di portare al pubblico odierno, una storia antica, si da stimolare, si spera curiosità.
Miriam Comito

Un gruppo di donne, travestite da uomini, con a capo Prassagora, decidono di infiltrarsi in assemblea per far approvare un decreto che trasferirebbe alle donne il potere della città di Atene. Dato che la città è da tempo in balia di persone che non sono più in grado di governare, Prassagora e le sue complici riescono facilmente nel loro intento e gli uomini votano a favore della proposta. Una volta al potere le donne deliberano una serie di provvedimenti di stampo "comunista" come la condivisione dei possedimenti e del denaro per il bene comune. Queste riforme valgono anche per i rapporti sessuali e così le donne hanno la libertà di andare a letto e fare figli con chiunque vogliano; tuttavia, siccome questo potrebbe favorire le persone fisicamente belle, si decide anche che ogni uomo, prima di andare con una donna bella, sia tenuto ad andare con quelle brutte, e viceversa. Queste delibere però creano una situazione assurda e paradossale sconvolgendo le vite degli abitanti della città.

Note di regia. Nelle “Ecclesiazuse” Aristofane non indirizza più la sua satira (come nella maggior parte delle precedenti commedie) verso uno o più uomini di potere specifici, bensì contro l’inadeguatezza dell’intero sistema di governo ateniese. L’utopia è al centro del suo lavoro: una minoranza (in questo caso le donne) riesce a salire al potere è a promulgare una serie di riforme che sconvolgono l’ordine sociale. Attraverso questo testo la compagnia “Di necessità virtù” vuole raccontare come, in qualsiasi epoca, luogo o sistema, il potere e l’ambizione possano avvelenare le menti più pure e corrompere i propositi migliori.
Decontestualizzando l’opera, lo spettacolo mostra in scena, allegoricamente, un capovolgimento al vertice del potere che, come nel quarto secolo A.C. così nel 2016, crea una realtà paradossale con la quale tutti, volenti o nolenti, si ritrovano a dover fare i conti.

Sala Uno Teatro – P.za Porta San Giovanni, 10
Tutti i giorni alle 21 e la domenica alle 18
BIGLIETTI: intero 15 euro, ridotto 10 euro, – tess. 2 euro
INFO E PRENOTAZIONI promozione@salaunoteatro.com Teatro Sala Uno
Telefono +39 06 86606211

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