giovedì 6 ottobre 2016

MI CHIAMO LINA SASTRI Recensione

Ente teatro Cronaca Vesuvio Teatro

LINA SASTRI
MI CHIAMO LINA SASTRI
spettacolo in musica e parole in sette quadri

scritto e diretto da Lina Sastri
idea scenica e disegno luci Alessandro Kokocinski
direzione musicale e arrangiamenti Maurizio Pica
con Filippo D'Allio, chitarra / Gennaro Desiderio, violino / Salvatore Minale, percussioni /
Gianni Minale, fati / Pino Tafuri, piano / Antonello Buonocore, contrabbasso
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro



MI CHIAMO LINA SASTRI è un fulgido esempio di come un artista possa esprimersi attraverso diverse forme d'arte. Lina Sastri, si sa, e come lei stessa ha ribadito ieri sera al Teatro Quirino è un'attrice, e non a caso la sua interpretazione frammista tra pezzi della canzone napoletana classica, brani di Pino Daniele, brani scritti dalla stessa Sastri, è stata assolutamente personalizzata, con un'evidente impronta teatrale sia nel modo di cantare, che nella postura fisica. Oltre alle canzoni ci vengono offerti aneddoti di vita e brani teatrali, come Che cosa è il teatro di Luigi Pirandello e La madonna delle rose  tratto dalla Filumena Marturano di Eduardo.
In una scenografia, che allo stesso tempo sa essere  essenziale e suggestiva si dipanano i 7 quadri che compongono lo spettacolo, Nel primo quadro Chi sono con i brani Tammurriata libera, 'A serenata 'e Pulicenella e Lazzari Felici, c'è l'identificazione delle radici. Nel secondo quadro La memoria  Che cosa volevo io, Tutta pe'mme, Maggio se ne va, Era de maggio.
Dopo la memoria i successivi tre quadri prendono in esame gli elementi, dal punto di vista del paesaggio fisico e spiritual. Il mare  con Come sogno la vita, Pescatrici di  conchiglie, Chi tene'o mare, Mandulinata a Napule, Mare lavame 'o core, Maruzzella, A vite è comme 'o mare. La terra con Amara terra mia, Sud scaveme 'a fossa, Tmmurriata nera.
Il cielo con Che cosa è il teatro, Core 'ngrato, Ho visto l'amore, Ma Dio addò sta, La Madonna delle Rose, Madonna de lu Carmine.
Gli ultimi due quadri scandiscono il momento, più nero, e l'uscita dal tunnel. 
La solitudine con A vierno 'o friddo, Eduà. 
La rinascita con Assaje.
Miriam Comito


Il titolo trae spunto dalla risposta che l’amata artista partenopea è costretta a dare a chi, ancora oggi, le
chiede come si chiama, ricordando di lei la voce e il volto ma non il nome.
Dopo un’intensa stagione dedicata alla prosa, Lina Sastri torna felicemente alla musica. Con lei 6
musicisti che da sempre la accompagnano nel suo viaggio artistico. La musica è quella della sua terra,
Napoli vecchia e nuova, cantata alla sua maniera, a volte con un solo strumento, a volte con una festa di
suoni seguendo l’essenza interpretativa che il testo e le note – insieme allo spazio del tempo e del
luogo in cui le esegue – le suggeriscono. Parole di brani, o stralci di testi teatrali rappresentati, racconti
e incontri ordinari e straordinari della sua vita artistica. Le poesie che tanto ama e citazioni da poeti che
le sono cari o dalla sua stessa scrittura. Il tutto si intreccia alla musica in un abbraccio d’amore sincero.
Un racconto sul filo delle emozioni, della bellezza e dell’arte che, in Napoli, trova ispirazione e
complemento.


Note di regia
Verso la musica, verso il mare, verso il miracolo della vita e della rinascita...
Con i sogni spezzati sulle spalle e con le stelle in mano. E il cuore che sorride spalancato, spezzato. Ma
palpitante. Quando sento le lacrime so che ancora sono viva!
Tributo all'anima femminile, all'amore, alla solitudine, alla ferita, alla sconfikmutta, alla rinascita, alla speranza,
al coraggio.
Penso e scrivo per immagini, e, in questo spettacolo, ulteriore tappa del mio percorso di teatro musica, il
racconto è come sempre onirico, poetico, istintivo: dalla strada alla memoria e all'amore, dal mare, al cielo
e a chi lo abita, alla terra nostra e a chi viene e a chi va, dalle ferite alla consolazione, fino alla rinascita e
alla speranza.
Ritorno con gioia ad avvalermi del magico apporto delle scene e delle luci del maestro Alessandro
Kokocinski e della direzione musicale e arrangiamenti del maestro Maurizio Pica. Con me in scena, i
musicisti che mi accompagnano da anni con il loro fondamentale apporto e.. qualche sorpresa che come
sempre riservo a me stessa e al pubblico.
Il seme, gettato in questo spettacolo, è nuovo, e mescola la musica di tradizione a quella del presente, ma
senza fratture, in continuità musicale, armonica ed emotiva.
Le parole sono mie, quasi sempre in versi, ma necessaria arriva la citazione del teatro di tradizione che ho
avuto la fortuna e il privilegio di vivere e conoscere.
Ecco, questa sono io, ora... e mi chiamo Lina Sastri.
Lina Sastri



Dal 4 al 9 ottobre 2016

TEATRO QUIRINO
Via delle Vergini, 7 – Roma
Dal martedì al sabato ore 21, giovedì e domenica ore 17
Biglietti da € 30 a € 19

Nessun commento:

Posta un commento