martedì 11 ottobre 2016

Diritti connessi: come ignorare la liberalizzazione

Questa mattina preso la Casa del Cinema di Roma, la cooperativa artisti 7607 ha tenuto una conferenza stampa per denunciare il mancato completamento della liberalizzazione dei diritti connessi e la bozza di un nuovo decreto legislativo che non delinea un coerente riordino del settore nel recepire la direttiva europea. Sono intervenuti: Cinzia Mascoli (Presidente Artisti 7607), Gianluigi Chiodaroli  (Presidente ITSRIGHT), Claudio Santamaria, Valentina Correani, Elio Germano, Michele Riondino, Neri Marcorè, Riccardo De Vergottini (avvocato), Domenico Sandulli (avvocato), Francesco Schlitzer (autore del libro "Imbizzariti")

Nel gennaio 2012 gli artisti italiani hanno ottenuto la liberalizzazione del mercato dei diritti connessi. Una vitoria importante che oggi garantisce libertà di scelta agli artisti e una modernizzazione dell'intero sistema attraverso la nascita di nuove imprese e lo sviluppo del pluralismo competitivo per assicurare efficienza e nuovi servizi a minori costi in favore degli artisti. L'apertura del mercato ha svelato le annose problematiche legate al mal funzionamento del settore, prima tra tutte l'obsolescenza ed incompletezza dei dati relativi alle opere e agli artisti. Molti player del settore minimizzano, o ignorano i necessaria adeguamenti tecnici che, nell'interesse di tutti, a liberalizzazione impone.
Ad eccezione di Mediaset, gli utilizzatori non forniscono dati adeguati sul loro trasmesso, o pongono obiezioni capziose per sottrarsi o rallentare le negoziazioni con le nuove collecting.

Rai fornisce dati incompleti e insufficienti a una corretta individuazione degli aventi diritto;

Sky, oltre a non fornire dati sul trasmesso, dopo l'avvenuta liberalizzazione ha stipulato con Nuovo IMAIE un accordo  pluriennale per tutti gli artisti.
Riteniamo questo accordo illegittimo e l'abbiamo contestato.

Circa la condotta complessivamente tenuta dall' ex-monopolio nei confronti delle neo-collecting, l'Antitrust ha aperto un'istruttoria nei confronti del Nuovo IMAIE, per accertare eventuali condotte abusive nel settore dei diritti connessi al diritto d'autore. Il procedimento aperto dall'Autoritài riguarda l'ipotesi di un abuso di posizione dominante da parte del Nuovo IMAIE che sarebbe stato attuato, in violazione dell'articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), ostacolando con varie modalità l'operatività di società concorrenti nuove entranti.
Tra i motivi che hanno portato l'Autorità ad aprire questa istruttoria vi è il rifiuto da parte dell'ex-monopolio di rendere disponibile alle nuove collecting l'archivio generale delle opere e degli artisti- fondamentale asset del mercato-ereditato da IMAIE.

Malgrado ciò Artisti 7607 è pienamente operativa. iIntermedia copia privata ed equo compenso per i suoi artisti. intermedia i loro compensi esteri.
 Il 24 maggio a Toronto, nel corso dell'Assemblea Generale di SCAPR, Societs' Council for the Collective Management of  Performers' Rights Artisti 7607 è stata accolta ufficialmente come membro associato: un  riconoscimento internazionale che permetterà di rafforzare e ampliare le relazioni con le collecting di tutto il mondo. Ha avvito attività e convenzioni per gli artisti, ad esempio con SMart su progetti audiovisivi e teatrali. E sta adottando la sua terza versione di database, nonostante gli utilizzatori forniscano dati insufficienti sul trasmesso e non abbia potuto accedere all'archivio generale IMAIE delle opere e degli artisti.

Oggi siamo preoccupai non per l'ostinata resistenza al cambiamento dell'ex-monopolio nè per la pigrizia degli utilizzatori. Oggi lanciamo un allarme per il contraddittorio orientamento delle Istituzioni davanti a una bozza di decreto legislativo che recepisce in modo distorto le chiare direttive europee e si pone in conflitto con i principi di legge introdotti dalla liberalizzazione in Italia. Di fatto questo decreto sosterrebbe gli interessi dell'ex-monopolio a danno degli altri intermediari. Nel recepire la direttiva si dovrebbe invece delineare un coerente riordino del settore dei diritti connessi in Italia- eventualmente anche con altre disposizioni legislative collegate al decreto- da svolgersi (nelle maglie larghe lasciate dal legislatore europeo) nell'osservanza delle disposizioni italiane già esistenti, delle indicazioni dell'Antitrust, degli impegni presi dal Governo dinanzi al Senato.
Ad esempio abrogando l'art. 7 della Legge 100/2010 che istituendo Nuovo IMAIE gli ha accordato specifici privilegi e vantaggi tra cui l'attribuzione esclusiva dell'eventuale residuo attivo della liquidazione IMAIE oggi di 79 milioni di euro.
I sottosegretario Lotti ha più volte garantito l'attenzione necessaria al tema dei diritti connessi e perciò non crediamo che il Governo possa avallare l'orientamento di un simile decreto.
Artisti 760 continuerà a lavorare insieme ad altre collecting, affinchè vada a compimento il processo di liberalizzazione del settore de diritti connessi.
Il nostro obiettivo resta garantire agli artisti #libertàdiscelta e#tuteladeidiritti .

PRINCIPALI CRITICITA' DELLA BOZZA DI DECRETO LEGISLATIVO DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2014/26/UE

Il Decreto attuativo sembra dimenticare l'intento della Direttiva 2014/26/UE di favorire in ciascun Paese europeo una concorrenza "non falsata" tra gli operatori del mercato della creatività.
Di contro, in una direzione diametralmente opposta a quella della Direttiva, il decreto appare orientato al rafforzamento delle posizioni monopolistiche e in particolare, per quanto riguarda il tema delle gestione dei diritti connessi degli artisti interpreti esecutori:

A) Non favorisce una reale parificazione tra i nuovi intermediari e l'ex-monopolista, presupposto essenziale affinchè la concorrenza non sia falsata, perchè:

1) nella revisione dei requisiti degli intermediari, peraltro non richiesta dalla Direttiva, non introduce per l'ex-monopolista l'obbligo alla pubblicazione del bilancio al registro delle imprese, che grava invece su tutte le nuove collecting,
2) prevede l'accantonamento di ingenti somme da parte delle collecting favorendo l'ex-monopolista che rispetto ai nuovi operatori presenta vaste riserve di lquidità;
3) non accoglie le 'indicazione della Direttiva di coordinare il recepimento con il quadro normativo nazionale in vigore, imponendo senza motivo agli intermediari già esistenti onerosi aggiustamenti dei propri statuti e delle proprie strutture per rientrare nelle definizioni adottate dal Decreto.
4) non affronta in maniera efficace il tema del conflitto d'interessi che condiziona il settore dei diritti connessi, ignorando la realtà del contesto italiano.

B) non favorisce il chiarimento e l'equilibrio del quadro normativo di riferimento perchè:

1) abroga il terzo commadell'art. 39 della legge 27/2012 ed il d.p.c.m. 19/12/2012, eliminando così la funzione di controllo del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e non indica un'autorità d garanzia del settore terza, indipendente e autonoma;
2) non prevede il parere dell'Autorità Garante per la concorrenza e il mercato, sul testo del Decreto come auspicabile dato lo squilibrio della posizione dei nuovi intermediari rispetto a quella dell'ex-monopolista;
3) a causa delle incomprensibili restrizioni della legge delega del 12/08/2016 n.170, non abroga l'art .7della Legge 100/2010 che garantisce un considerevole vantaggio concorrenziale all'ex-monopolista attribuendogli in esclusiva l'eventuale residuo della liquidazione dell'IMAIE (ad oggi 79 milioni), non attuando l'impegno al Governo della VII Commissione permanente del Senato dell' 11/03/2014 "ad intervenire anche con l'adozione di una specifica norma primaria, affinchè il residuo attivo della liquidazione sia ripartito tra tutti gli operatori in possesso dei requisiti minimi sulla base di criteri di rappresentanza effettivi e sostanziali".

ARTISTI 7607

www.artisti7607.com


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