venerdì 8 aprile 2016

LE SCOPERTE GEOGRAFICHE Recensione

TEATRO BRANCACCINO
7 | 10 aprile 2016
LE SCOPERTE GEOGRAFICHE
Spettacolo finalista dell'XI edizione del Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti 2014

di Marco Morana
regia Virginia Franchi
con Michele Balducci e Daniele Gattano
installazione luminosa e composizione sonora Fabio Di Salvo
costumi Alessandro Fusco
disegno luci Marco D'Amelio
movimento scenico Marzia Meddi
aiuto regia Valeria Spada
scenotecnica Walter Mariucci e Giorgio Paolicelli
foto e grafica Manuela Giusto
comunicazione Danilo Chiarello
ufficio stampa e promozione Giulia Taglienti 
produzione e organizzazione LISA

Al Teatro Brancaccino di Roma dal al 10 aprile debutta lo spettacolo Le scoperte geografiche, testo inedito di Marco Morana, per la regia di Virginia Franchi.
In scena Michele Balducci e Daniele Gattano accompagnati dall’installazione luminosa e dalle sonorità di Fabio Di Salvo del collettivo artistico Quiet Ensemble(http://www.quietensemble.com/index.html).

In attesa del debutto romano sono previste delle letture da Le scoperte geografiche nei licei di Roma volte a promuovere il testo e suscitare una discussione attorno alla tematica dell’identità.
Un primo studio dello spettacolo è stato finalista della XI edizione del premio Dante Cappelletti.XI edizione del Premio alle Arti Sceniche Dante Cappelletti.

LE SCOPERTE GEOGRAFICHE è uno spettacolo di formazione, sulle vite di due uomini che incontratisi per la prima volta sui banchi di scuola, iniziano una conversazione di amorosi sensi, attraverso il  linguaggio proprio dell'amore, quello intelligibile, nel complesso ai più, ma con chiarezza solo ai diretti interessati. Si perchè l'amore quello infinito, quello che può perdersi solo per ricongiungersi ha un linguaggio, un codice tutto suo che solo tra innamorati è completamente decifrabile. L'autore: Marco Morana ha deciso di avvalersi del linguaggio della navigazione in voga al periodo delle grandi scoperte geografiche. la storia, qui narrata è un storia universale, seppur declinata totalmente al maschile, lo potrebbe essere benissimo anche al femminile o mista, questo perchè l'incontrarsi, il perdersi, il rincontrarsi, il raccontarsi le proprie vicende personali è patrimonio di tutti, unito al fatto che, ci possa essere lo scontro/incontro tra due caratteri differenti, che mettono in fuga una volta l'uno una volta l'altro e che sono propri di entrambe i sessi. I due personaggi sono ben caratterizzati, molto differenti l'uno dall'altro, o meglio potrebbero sembrare anche i due volti di una stessa persona. Molto bello l'uso della metafora delle scoperte geografiche a significare la scoperta dell'amore, della sessualità nei due adolescenti. La scenografia a ricordare le stelle che guidarono i naviganti nel corso de XV e XVI secolo qui fungono da orientamento nella vita per i due ragazzi, il cui amore forse avrebbe meritato di più, ma che allo stesso tempo, non ha limiti contingenti e può volare e navigare libero nel corso dei tempi.
Miriam Comito

Sinossi: Un banco di scuola, anni cinquanta. Due compagni, due giovani uomini che ripassano la lezione di storia: le grandi scoperte geografiche di Colombo e Magellano. Ma quella lezione in realtà è un pretesto, perché tra i due c’è un sentimento profondo che finora hanno nascosto. Il viaggio dei due grandi esploratori si confonde con la loro esplorazione. La classe diventa la caravella, e la terra da scoprire è un continente oscuro e senza confini, quello del desiderio e dell’identità.
Questo tragitto di formazione prosegue oltre l’adolescenza, attraversando la maturità e la vecchiaia dei protagonisti. Si addentra nel loro Nuovo Mondo interiore, un universo pericoloso, fatto di tempeste, di dubbi e di slanci improvvisi, di ammaraggi coraggiosi e di mostri sputati dall’inconscio. Un universo più reale della realtà, dove la lingua perde ogni funzione quotidiana diventando un codice esclusivamente amoroso, poetico in senso stretto, che si fonde ironicamente con il gergo marinaresco. 

Le scoperte geografiche è la storia di un sentimento assoluto e forse mancato, l’epopea di una rotta perpetua, perché nell’oceano dei sentimenti non c’è terraferma su cui attraccare, non c’è meta, ma solo un senso agrodolce, insieme definitivo e sospeso, inevitabile conseguenza di ogni viaggio d’amore.

(Marco Morana)



Teatro Brancaccino
Via Merulana, 244, 00185 Roma
prenotazioni: 06 80687231 ‎
biglietti: 15.50 euro – ridotti 11.50
orario: dal giovedì al sabato ore 20.00, la domenica ore 17.30

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