sabato 6 febbraio 2016

Presentata in Senato l'applicazione NOma Luoghi e storie NOmafia

Ieri è stata presentata presso la sala Koch del Senato della Repubblica- Palazzo Madama alla presenza del Presidente Pietro Grasso  "NOma - luoghi e storie NOmafia", un'applicazione scaricabile gratuitamente su tablet e smartphone, che guiderà cittadini, turisti, giovani e studenti attraverso le strade di Palermo, nei luoghi degli "attentati mafiosi" che hanno sconvolto la storia italiana a partire dagli anni 70". Grazie a contributori audio, video, fumetti e a un sofisticato sistema di animazioni digitali, gli utenti ovunque si trovino, potranno accedere a informazioni relative a quel tragico momento storico e consultare le vicende biografiche delle vittime. Un modo per conoscere e diffondere lo straordinario esempio di coloro che hanno sacrificato la propria vita nella lotta alla mafia. L'applicazione che gode del Patrocinio del Comune di Palermo, nasce dall'impegno dell'associazione no profit "Sulle nostre gambe" fondata da Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif), Roberta Iannì, Emanuela Giuliano e Tiziano Di Cara (Autore dell'idea dell'app). La sua realizzazione è stata possibile grazie alla partnership di TIM, che ne ha curato l'ideazione la progettazione, e lo sviluppo, e alla collaborazione di Rai Teche. All'app hanno contribuito molti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo: Pippo Baudo, Paolo Briguglia, Ficarra e Picone, Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Nino Frassica, Leo Gullotta, Luigi Lo Cascio, Teresa Mannino, Isabella Ragonese, Francesco Scianna, Giuseppe Tornatore.

 Il presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso si è dichiarato felice di ospitare un evento così importante per lui, in grado di richiamare tanti palermitani e siciliani, e che serve a mantenere viva la memoria, grazie a supporti tecnologici, di quei terribili anni tra il 1970 e il 1992 quando a Palermo era così presente la mafia che per dare un appuntamento preciso ci si diceva: ci si vede dove è stato ucciso Dalla Chiesa, che può sembrare macabro ma dà l'idea di quanto la città di Palermo al tempo fosse permeata dalla tragedia mafiosa.
Attilio Bolzoni ha aggiunto che la memoria non deve essere di tipo retorico, perchè quel tipo di memoria seppellisce, ma deve essere un tipo di memoria che dia la spinta per andare avanti, infatti, la Palermo di oggi è molto cambiata rispetto a quella di 25 anni fa.
Leoluca Orlando che diventò sindaco una trentina di anni fa per la prima volta, quando a Palermo sembrava non dovesse cambiare nulla, e invece fu proprio l'inizio della "Primavera di Palermo" . il 10 febbraio 1986 si apriva il Maxi Processo a cosa nostra, la città si costituì, attraverso, il suo sindaco parte civile. Prima di Orlando i sindaci di Palermo erano stati amici di mafiosi o addirittura mafiosi loro stessi come il caso di Vito Ciancimino.  L'applicazione NOma consente una lotta alla mafia non più verticale, ma orizzontale, che possa quindi raggiungere tutti dal centro alla periferia, da nord a sud.
Una delle motivazioni principali che ha spinto l'associazione culturale "Sulle nostre gambe" a creare e diffondere questa applicazione è che mentre si sa tutto su Brusca, su Riina, non si conosce a fondo la storia delle vittime NOma, è un'applicazione aperta a tutti che serve anche a dare la forza di reagire, e non piangersi addosso, infatti, c'è una sezione dedicata a tutti quegli esercenti che hanno aderito a "Addiopizzo"
Emanuela Giuliano figlia del capo della Squadra Mobile di Palermo Giorgio Boris Giuliano ucciso dalla mafia si è occupata in particolare del rapporto con i familiari delle vittime, rivivendo la perdita, il cambiamento di vita, ma anche rivedendo l'orgoglio  e la fierezza di quelle persone che non  avrebbero potuto vivere una vita diversa. L'idea è quella di dare un volto alle vittime, farle conoscere anche attraverso le interviste dei familiari. Maria Pia Ammirati responsabile dell'archivio Teche Rai ha descritto il suo incontro con Pif e l'importanza dell' archivio. "un buon archivio oggi deve necessariamente, avere un supporto tecnologico, Pif è l'uomo di rottura per la televisione, perchè usa metodi non tradizionali, ma ha comunque incrociato l'archivio". L'archivio della Rai contiene 3 milioni di ore di audio visivo, la sua forza è data dalla quantità e dalla tecnologia di supporto, quindi si può cercare , trovare, digitalizzare, utilizzare, non deve essere visto come un museo ma come la memoria storica del Paese. la differenza la fa la modalità con cui e il motivo per cui si riutilizza un documento, non rimanendo in superficie ma andando in profondità, dove si trova tutto, comprese sia la bruttezza che la verità. All'interno dell'applicazione ci sono foto a 360° di ogni strada. E' possibile scaricare l'applicazione anche in altra lingua in modo che i turisti possano venire a conoscenza del fatto ceh Palermo non è solo la mafia.
Partecipare a questa conferenza stampa è stato molto toccante, per  l'argomento e per la presenza dei familiari delle vittime di mafia.
Sono già presenti sull'applicazione le storie di:
 Antonino Agostino, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Mauro De Mauro, Giovanni Falcone, Mario Francese, Giorgio Boris Giuliano, Libero Grassi, Carmelo Iannì Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Beppe Montana,Giuseppe Puglisi, Pietro Scaglione, Cesare Terranova,
 Successivamente saranno disponibili quelle di:
Filadelfo Aparo, Ninni Cassarà, Gaetano Costa, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Peppino Impastato, Paolo Giaccone, Calogero Zucchetto.

Miriam Comito

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