martedì 2 febbraio 2016

FAMOSA al BARNUM SeminTEATRO Recensione

BARNUM SeminTEATRO
Via Adelaide Bono Cairoli, 3 – 00154 Roma
      Barnum SeminTeatro

5 E 6 FEBBRAIO 2016 ORE 21

FAMOSA
di e con Alessandra Mortelliti

supervisione alla regia Rocco Mortelliti
luci Luigi Biondi
musiche Paola Ghigo
produzione Associazione Culturale 15 Lune

Con il patrocinio di MIT – Movimento Identità Transessuale
Finalista concorso letterario PER VOCE SOLA 2010
Edito da Nero su Bianco edizioni

"Famosa" è uno spettacolo dalla doppia valenza se da una parte si viene toccati davanti alla tragedia di una persona che nasce femmina in un corpo maschile, e non in una grande città dove ci sono comunque problemi e discriminazioni, ma si può anche passare "inosservati", ma in un piccolo paesino della Ciociaria, o di qualsiasi altra zona provinciale d'Italia dove si è conosciuti da tutti, dove qualunque cosa fai la sanno tutti, e se poco poco ti discosti dalla grigia "normalità" vieni additato immediatamente come pazzo, anormale, figlio del demonio, comunque una persona da curare, da allontanare, da rinchiudere. Rocco Fiorella non solo è nato nel corpo sbagliato, ma vuole raggiungere qualcosa, vuole uscire dal piatto grigiore del paese, lo vuole fare attraverso l'unico strumento che conosce: la televisione, ormai strabordante di talent show, Rocco purtroppo però non ha la reale consapevolezza di se stesso, non ha voluto studiare, e nessuno lo ha aiutato a far nascere dentro di lui la voglia di studiare di emanciparsi seguendo una via che sarebbe stata giusta per lui., nessuno si  curato di seguirlo e aiutarlo nelle sue aspirazioni, non ha frequentato nessuna scuola ne di canto ne di recitazione ne di ballo. E' abbandonato a se stesso, preda delle illusioni, ci fa sorridere, a  volte anche ridere, e questa è la doppia valenza dello spettacolo davanti alle sue ingenuità ai suoi sogni irrealizzabili, perchè privi di fondamento, al suo linguaggio dialettale, alla sua totale inconsapevolezza, un riso amaro certo, quanti ragazzi, quanti Rocco Fiorella ci sono in giro? la sua reale aspirazione è semplicemente quella di uscire dal "paese merdoso", infatti, quando al provino gli chiedono "Per quale materia ti presenti?" Lui rimane basito, la sua vera consapevolezza risiede nel odiare il suo sesso e volerne uno femminile, la passione per il mondo dello spettacolo rappresenta un modo per dire io ci sono e mi sento donna, anche se sono nato uomo.
Alessandra Mortelliti  autrice e interprete del testo è davvero bravissima nel rendere vivo questo personaggio così particolare,  tragicomico di quella comicità tra l'amaro e il genuino che fa di Rocco Fiorella l'emblema di adolescenti lasciati a se stessi, per incapacità genitoriale.
Miriam Comito






Rocco Fiorella è un ragazzino di quindici anni cresciuto nelle provincia ciociara più sperduta. Nato nella convinzione di essere una ragazza mancata a causa di un “errore genitale”,  ha un unico grande sogno: diventare famosa.
Le sue giornate trascorrono faticosamente tra gli insulti dei paesani, le botte del padre che non accetta un figlio “invertito” e “ritardato”, le crisi isteriche di una madre posseduta dal demonio, l’ostilità di insegnanti e compagni di scuola, il lavoro al supermercato. Il suo principale rifugio, la televisione e quei programmi che ti danno la possibilità di “diventare qualcuno”.

Ed è per questo che ogni giorno, contro tutto e tutti, chiuso nella solitudine della sua stanza, prova e riprova incessantemente balletti da lui stesso coreografati, interpreta canzoni pop, ricerca parrucche “divine” e scarpe “zeppate” per essere sempre al meglio, in attesa della grande occasione, che prima o poi, ne è convinto, arriverà. E proprio quando per il ragazzino non sembrano più esserci speranze di fuggire dal paese “merdoso”, ecco l’annuncio in televisione: a Cinecittà, aperte le selezioni di cantanti, attori e ballerini. Rocco non ha dubbi: è questa l’occasione che stava aspettando da anni.
Da questo momento inizia la sua avventura, il suo viaggio carico di speranza  che lo porterà a Roma. Qui sarà costretto a scontrarsi con una realtà ancora più ostile e spietata, in cui il suo essere “diverso” scatenerà, suo malgrado, un escalation di violenza.

Un testo che è arrivato finalista al Premio Letterario “Per voce sola” 2010, novità assoluta
nel panorama culturale italiano.

“Il monologo di Alessandra Mortelliti (bellissimi anche la regia e l’uso delle luci), ... è uno dei più belli ed emozionanti visti in questa stagione teatrale. Una vera chicca, da non perdere”. (Corriere dello Spettacolo, 2015)

Prezzi: intero 10 euro; Ridotto 8 euro; Cral 5 euro – Prenotazioni al n° 3490573178

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