giovedì 8 ottobre 2015

CABARET AL BRANCACCIO Recensione

La stagione 2015/2016 vede la Compagnia della Rancia impegnata con un nuovo allestimento di CABARET, spettacolo molto caro a Marconi e atteso, che mancava dalla circuitazione nei teatri da oltre vent'anni (l'edizione 2006/2007 aveva toccato infatti solo Milano e Roma) e che ha debuttato, con oltre 10 minuti di applausi e un unanime consenso di pubblico e critica, come spettacolo inaugurale della 29ma edizione del Todi Festival.



Ieri sera ho avuto il piacere di assistere alla prima dello spettacolo "Cabaret" con Giampiero Ingrassia e Giulia Ottonello, per la regia di Saverio Marconi al Teatro Brancaccio, è mi è piaciuto moltissimo. Di per se la vicenda narrata è di tragica attualità, essendo, la storia in genere, un ripetersi ciclico di avvenimenti e situazioni tipiche umane, fra cui la noncuranza che fa da perno fondante nella  raccolta di racconti "Goodbye to Berlin" di Christopher Isherwood da cui prendono l'avvio tutte le trasposizioni cinematografiche e  teatrali successive, da "I'm a camera" di John Van Druten a "Cabaret"  Bob Fosse con Liza Minelli del 1972. Il maestro di cerimonie interpretato da un bravissimo Giampero Ingrassia, invoglia il pubblico a non pensare, a non curarsi di ciò che sta  accadendo, di entrare sereni e giocondi nel Kit kat klub...e godersi la vita tanto cosa importa...lui esiste solo lì dentro, il suo viso è truccato, non ci è data la possibilità di vedere il suo volto, al di fuori del locale, purtroppo gli avvenimenti stanno precipitando, e saranno proprio gli avventori, e i lavoratori dello spettacolo,a subirne le maggiori conseguenze, il nazismo non può permettere l'uscire fuori dalle regole, l'eccentricità, il divertimento, la spensieratezza, tutte cose che devono sparire, praticarle con leggerezza e libertà costerà molto caro.
 Il caro prezzo da pagare troverà forma nello spettacolo di Marconi nella scena finale dove ci sarà un cambio di "abito" traumatico e la funi che pendono sui personaggi, per quasi tutto lo spettacolo, danno l'idea di che i personaggi siano appesi a un filo, o anche monito, per uno inconsapevole suicidio.
Miriam Comito



Il testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood, con le musiche di John Kander e le liriche Fred Ebb (tradotto da Michele Renzullo) è un classico del teatro musicale (famosissimo anche per il film del 1972 con Liza Minnelli).

Dice il regista Saverio Marconi: ""Cabaret" è uno spettacolo a cui tengo molto, ho lavorato a tre edizioni in tre periodi differenti della mia vita e questa che ha debuttato a Todi è un "Cabaret" come voglio io, risultato di un testo e di una storia che conosco molto bene, con una nuova e profonda sincerità nell'affrontare lo spettacolo. Una lettura molto più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro. Molto più attuale, dunque, costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai affrontare davvero la realtà. Credo che sia un tema che non muore mai: l'indifferenza della gente che non si occupa (o preoccupa) di quello che gli succede intorno se non viene toccata direttamente. Allora nacque il nazismo, oggi cosa nascerà?"

Un ruolo completamente differente dalla comicità del Dottor Frankenstein - che ha portato in tour con la Rancia per ben tre stagioni - per Giampiero Ingrassia, nel ruolo del Maestro di Cerimonie. Il personaggio di "Cabaret" che prende vita solo sul palcoscenico del Kit Kat Klub, è il filo conduttore che rappresenta l'aspetto ludico della storia  e allo stesso tempo quello ambiguo e stravagante. Un Maestro di Cerimonie sempre pronto a ridere e scherzare, ma con una morale corrotta e decadente, sottolineata anche dal trucco (un misto tra Joker, il Corvo e il cantante dei Kiss Gene Simmons), una maschera che trasuda inquietudine. Ingrassia si cimenta in un ruolo complesso e dalle mille sfaccettature: recita ma soprattutto canta, con un momento di particolare intensità in "I don't care much/Non importa".

Giulia Ottonello è la fragile ed evanescente Sally Bowles, la giovanissima stella del club berlinese "che splenderà più di una stella" e mentre Sally sogna di diventare una grande attrice, fuori dalla porta del trasgressivo Kit Kat Klub il mondo va avanti nella direzione sbagliata. Nella Berlino dei primi anni Trenta, sullo sfondo dell'avvento del nazismo, si intrecciano così le storie degli altri personaggi mentre sulla Germania, e sulle vite di tutti, sta per abbattersi la furia hitleriana.

"Cabaret" vanta una colonna sonora straordinaria, a diritto entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani intramontabili come "Wilkommen", "Money", "Maybe This Time" (Questa volta) e "Life is a cabaret" (La vita è un cabaret).

Il tour invernale partirà dal Teatro Brancaccio di Roma il 7 ottobre (dove resterà in scena fino al 18 ottobre), per poi toccare i principali teatri italiani; lo spettacolo sarà in scena al Teatro della Luna di Milano dal 12 al 22 novembre 2015.
ORARIO SPETTACOLI:
dal martedi al sabato serale h.21.00
sabato pomeridina h. 17.00
domenica pomeridiana h. 17.00

PREZZO BIGLIETTI (interi):
poltronissima gold € 49,00
poltronissima € 44,00
poltrona A - galleria A € 39,00
poltrona B - galleria B- palchetti € 29,00
Teatro Brancaccio Via Merulana, 244 – 00185 Roma
Tel 06 80687231/2  Fax 06 80687235  www.teatrobrancaccio.it

Il tour invernale partirà dal Teatro Brancaccio di Roma il 7 ottobre (dove resterà in scena fino al 18 ottobre), per poi toccare i principali teatri italiani; lo spettacolo sarà in scena al Teatro della Luna di Milano dal 12 al 22 novembre 2015.


http://miriamelearti.blogspot.it/2015/10/cabaret-tour-20152016.html



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