mercoledì 5 novembre 2014

EIGENGRAU Recensione

TREND
Nuove frontiere della scena britannica
rassegna a cura di Rodolfo Di Giammarco

Teatro Belli - Roma
4,5,6 novembre ore 21
[piazza Sant’Apollonia, 11/a, Trastevere]

Una produzione
Carrozzeria Orfeo e Teatro Filodrammatici di Milano

EIGENGRAU
di Penelope Skinner
traduzione Marco M. Casazza

con
Tommaso Amadio, Valeria Barreca
Federica Castellini, Massimiliano Setti

musica di scena
Massimiliano Setti

scene e costumi
Erika Carretta

regia
Gabriele Di Luca e Bruno Fornasari

"EIGENGRAU" di Penelope Skinner, è uno specchio della condizione di vita della c.d. generazione X, quella dei nati tra il 1960 e il 1980, che essendo una generazione di transizione, non ben connotata, è senza dubbio possibile riferla a quel grigiore, appunto eigengrau alla cui vista  l'occhio viene condannato, in totale mancanza di luce. La totale mancanza di luce di cui parla la Skinner sono i punti di riferimento, le cose in cui credere. Non a caso la generazione X è stata definita una generazione di apatici, cinici, anaffettivi ma è colpa loro/ nostra, oppure di chi ci ha li/ ci ha preceduto?. E' comunque la generazione che ha creato e contribuito a sviluppare il web, mondo in cui siamo tutti connessi, ma difficilmente ci conosciamo a fondo. I personaggi descritti dall'autrice, sono tutti permeati dall' eigengrau, da Mark (Tommaso Amadio) cinico giovane rampante, a Kassie (Valeria Barreca) femminista militante del 2010, "Che fa pressione sul parlamento" a Tim (Massimiliano Setti) compagno di università di Mark, ripiegato in se stesso, a Rose (Federica Castellini) una sognatrice. Tutti sono avvolti dal grigiore, ovvero dal non colore, e conducono la loro vita come talpe, raccontando a se stessi, prima che agli altri bugie. Un avvenimento tragico farà compiere un giro di boa a buona parte di essi. La recitazione dei quattro attori, con un ritmo quasi sincopato è perfettamente in linea con le esigenze del testo. I personaggi, incapaci di entrare davvero in  contatto uno con l'altro, dicono frasi smezzate, cosa prefettamente resa dagli attori con una recitazione veloce e ritmata. Un interesse particolare me lo ha suscitato Federica Castellini veramente brava e credibile nel suo ruolo e da brivido quando canta "Smell like teen spirit" dei Nirvana.
Miriam Comito


EIGENGRAU in tedesco, significa grigio di fondo, quel grigio percepito dagli occhi quando sono immersi nella totale oscurità.
Un titolo originale per il testo, affascinante e misterioso, di Penelope Skinner, tradotto da Marco M. Casazza, che viene portato in scena al Teatro Belli di Roma dal 4 al 6 novembre, commissionato dalla rassegna TREND Nuove frontiere della scena britannica, a cura di Rodolfo Di Giammarco. Una produzione firmata da Carrozzeria Orfeo e Teatro Filodrammatici di Milano, per la regia di Gabriele Di Luca e Bruno Fornasari. In scena Tommaso Amadio, Valeria Barreca, Federica Castellini, Massimiliano Setti.

EIGENGRAU di Penelope Skinner è una divertente tragicommedia sui temi della solitudine e del bisogno di relazioni autentiche. La ricerca dell’amore procede su terreni difficili: Rose, un’inguaribile romantica, si guadagna da vivere facendo la hostess in un Karaoke bar, divide l’appartamento con Cassie, femminista e attivista politica. Le due si sono conosciute su internet ed è chiaro fin da subito che non siano coinquiline ideali.
Rose, convinta di aver trovato l’amore, va a letto con Mark che, al contrario, ha solo bisogno di sesso e si presenta come il tipico metrosessuale anaffettivo, disposto a qualunque cosa pur di sedurre una donna. Anche lui ha qualche problema col proprio coinquilino: Tim, un vecchio compagno di università che non riesce a trovare lavoro, custodisce in casa le ceneri della nonna appena morta e, forse, cerca soltanto qualcuno da accudire e da amare.
Tim e Cassie vengono inevitabilmente coinvolti nella storia di sesso/amore fra il riluttante Mark e la pressante Rose, col risultato che Mark viene affascinato da Cassie, dimostrandosi addirittura disposto a “convertirsi” ai valori del femminismo pur di portarsela a letto, mentre Tim si prende una gran cotta per Rose che, però, cerca solo di usarlo per riconquistare Mark. Il quartetto si ritrova così invischiato in una rete d’inganni e auto-inganni che sembrano non avere fine.
Tra legami e tradimenti, affiorano le paure e le ossessioni di una generazione che pare non aver più nulla in cui credere. Il linguaggio stesso, fatto di frasi tranciate, sputate e quasi mai portate fino in fondo, sembra indicare come anche le parole abbiano perso la capacità di svelare e raccontare di sé all’altro.

Penelope Skinner arriva al successo con il testo Fucked presentato nel 2008 all’ Old Red Lion Theater e al Festival di Edimburgo. Successivamente i suoi testi vengono presentati a Londra, al Bush Theatre, National Theatre e al Royal Court Theatre, dove diventa membro del progetto dedicato ai giovani autori.
Con il testo Eigengrau in scena al Bush Theatre nel 2010, ottiene la nomination per l'Evening Standard Award nella categoria Most Promising Playwright.
Il testo The Village Bike, messo in scena al Royal Court Theatre, ha  vinto il George Devine Award e l'Evening Standard Award nella categoria Most Promising Playwright nel 2011.
Successivamente ha scritto episodi per la serie di Channel 4 Fresh Meat. Nel 2011, il testo The Sound of Heavy Rain è stato prodotto allo Sheffield Theatres prima di andare in tour sponsorizzato da Paines Plough. Il testo Fred's Diner è stato messo in scena al Chichester Festival Theatre, dopo che il quotidiano Independent ha descritto la Skinner come "la più importante autrice giovane inglese".
Nel 2013 Skinner partecipa alla scrittura della sceneggiatura del film How I Live Now.



Info
www.teatrobelli.it
www.carrozzeriaorfeo.it
www.teatrofilodrammatici.eu

Informazioni e prenotazioni
Tel. 06/5894875
Prezzi posto unico  € 10







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