domenica 9 novembre 2014

DELIRIOUS NEW YORK Recensione

OHT - Office for a Human Theatre
presenta



Delirious New York

spettacolo ispirato all’omonimo testo di Rem Koolhaas

venerdì 7 novembre h 20,30
sabato 8 novembre h 21,30
domenica 9 novembre h 16,00

nell’ambito di
Open Museum Open City
a cura di Hou Hanru

MAXXI
Museo nNazionale delle arti del XXI sSecolo
Via Guido Reni 4/A, Roma

Credits


una produzione di OHT, Fondazione Caritro, Provincia Autonoma di Trento
co-produzione di Inteatro
residenze artistiche Centrale Fies, REACT! Festival Santarcangelo dei Teatri


idea e regia Filippo Andreatta
drammaturgia 
 Filippo Andreatta e Ilaria Mancia
di e con 
Filippo Andreatta, Fiora Blasi, Patric Schott, Sara Rosa Losilla
light designer Arnaud Poumarat


Info e biglietti:
Ingresso mostra 11 euro
Ingresso spettacolo per chi è già in possesso del biglietto della mostra 5 euro
Ingresso libero per under 26 il sabato e la domenica grazie a Enel

"Delirium New York" opera tratta dall'omonimo libro di Rem Koolhaas, e portata sulle scene da Office for  a humane theater, è una commistione tra una performance di arte contemporanea, da cui trae lo schema a loop, e un testo drammaturgico vero e proprio. Non a caso la messa in scena, è avvenuta e avverrà sia in teatri veri e propri sia all'interno di musei di arte contemporanea come il Maxxi di Roma, nell'ambito del progetto-mostra: Open Museum Open City,. In uno scenario post moderno quattro persone totalmente diversi tra loro, si trovano ciclicamente a decostruire un'allegorica parete per ricostruirne subito un'altra. Il nodo centrale, è l'incomunicabilità, i quattro pur sforzandosi di comunicare tra loro, non riescono, perchè ognuno di loro e chiuso in se stesso, non solamente quelli che lo sono in modo più evidente , ma tutti. Tutto ciò è un rispecchiamento dell'essere umano, infatti, alla base del libro di Koolhaas c'è l'idea che la griglia architettonica di New York, e specificatamente del suo "centro storico" sia frutto della psicologia di chi li ha costruiti, senza seguire un ordine bene preciso, ma appunto seguendo le proprie tendenze personali, da qui il delirio.L'architettura come del resto tutte le arti, rispecchiano la società, e la società è formata da individui, per cui il pensiero di Koolhaas è, assolutamente corretto, non ha caso il suo libro è diventato un best-sellers.
Miriam Comito




 
Progetto


Dal 24 ottobre al 30 novembre con il progetto Open Museum Open City il MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo si svuota per riempirsi di suono, immagini e movimenti con istallazioni site-specific e un ricco programma di eventi. Hou Hanru, curatore della mostra Open Museum Open City,del progetto invita OHT in questo paesaggio sonoro, immateriale, immersivo e incontrollabile. Un teatro, quello di OHT, ispirato all’architettura, allo spazio e all’immaginazione, un teatro che si fa anch’esso paesaggio.

Delirious New York, lo spettacolo in scena il 7 8 9 novembre, è un manifesto retroattivo di Manhattan, ispirato all’omonimo testo di Koolhaas. L’architetto olandese sostiene che la griglia architettonica della città non vada analizzata studiando i palazzi che la compongono, ma indagando la psicologia di chi li ha costruiti. L’immaginazione è alla base del delirio architettonico di New York, ed è il collante degli episodi urbani messi in scena da OHT. Il pubblico è testimone di un patchwork teatrale d’immagini che irrompono in un libero e personale processo d'associazione affidato alla mente e all'esperienza del singolo spettatore.

In scena coesistono quattro persone che pur parlando la stessa lingua o lingue diverse non riescono a comunicare fra loro. Eppure continuano a parlarsi, a raccontarsi e a raccontare cercando di ottenere qualcosa da questa situazione senza preoccuparsi troppo di come. Forse l’alacrità con cui cercano di soprassedere a questa incomunicabilità è una metafora del loro desiderio d’identità? Forse, ma il punto di partenza rimane il testo di architettura contemporanea che come nessun altro è riuscito a introdursi nella genesi di una città mitologica degli Stati Uniti d’America come New York City. Lo spettacolo cela un’indagine sul comportamento umano all’interno della città contemporanea.

Nato in forma di workshop itinerante all’Università IUAV di Venezia, il progetto teatrale e performativo è stato presentato all’interno di Manifesta 7 – Parallel Events per poi diventare uno spettacolo completo attraverso la vittoria del concorso REACT! del Festival di Santarcangelo nel 2009 sotto la direzione artistica di Ermanna Montanari. Nella stagione 2013/14, Delirious New York è stato rimesso in scena attraverso un progetto di “microcredito culturale” presentato al MiBAC e sostenuto dalla PAT - Provincia Autonoma di Trento, per facilitare la promozione di eventi collaterali in istituzioni non esclusivamente teatrali e ora approda a OMOC.


 
Lo spettacolo è stato e verrà presentato nelle seguenti realtà:
  • APACHE, rassegna di teatro contemporaneo del Teatro Litta, Milano (IT): Febbraio 2015
  • MAXXI Museo delle arti del XXI secolo, Roma (IT): Novembre 2014.
  • AltroPalco, Rovereto (IT): Gennaio 2014.
  • Kilowatt Festival, Sansepolcro (IT): Luglio 2013.
  • Teatro Fondamenta Nuove, Venezia (IT): Novembre 2010
  • Centro Servizi Culturali S.Chiara, Trento (IT): Marzo 2010
  • Teatro del Lavatoio, Santarcangelo (IT): Dicembre 2009
  • Manifesta 7 Parallel Events, Rovereto (IT), workshop: Ottobre 2008
  • Politecnico di Milano (IT), conferenza: Giugno 2007
  • Università IUAV di Venezia (IT), workshop: Febbraio 2007



Rem Koolhaas


Nato a Rotterdam, ha iniziato a scrivere e giovanissimo diventa giornalista per il Haagse Post e scrive vari script cinematografici. La sua scrittura lo rende famoso ancor prima di costruire un edificio. Dopo aver studiato alla Architecture Association School di Londra, riceve la Harkness Fellowship per studiare negli Stati Uniti d’America e scrive “Delirious New York” che i critici hanno definito un classico dell’architettura della società contemporanea.

Nel 1975 fonda l’Office for Metropolitan Architecture (OMA) con cui realizza una serie di edifici che entrano nella storia recente dell’architettura come il nuovo Teatro Olandese a Hauge, la casa della musica di Porto e il nuovo campus all’Illinois Institute of Technology di Chicago. Attualmente, OMA ha sedi a Rotterdam, New York, Beijing, Hong Kong e Doha. Più recentemente, Rem Koolhaas è direttore di “Fundamentals” mostra della Biennale di Venezia, sezione di Architettura presentata nel giugno 2014.
OHT | Office for a Human Theatre

Fondata nel 2008 dopo la vittoria di Nuove Sensibilità, premio nazionale per giovani registi al Napoli Teatro Festival Italia, ha ottenuto collaborazioni italiane ed internazionali tra cui, più recentemente:

- Josef and Anni Albers Foundation (USA): "squares do not (normally) appear in nature" un progetto sul lavoro di Josef Albers;

- Whitechapel Art Gallery, Londra (UK): "buzz" video installazione inclusa nella mostra "Twix Two World", a cura di Gaia Tedone;
- Istituto Italiano di Cultura, Vienna (AT): residenza per "autoritratto con due amici";
- Museo MADRE e Teatro Pubblico Campano, Napoli (IT): nel 2009 l'installazione/performance "Bios Unlimited" è stata presentata in relazione alla collezione del museo;

- Palazzo Grassi, Venezia (IT): installazione di "Real-Time Polaroid" (2012).

Infine, Centrale Fies e MART - museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, sono stati frequenti partner dei vari progetti menzionati e di altri ancora, sia per produzioni sia per debutti.



CV Formazione Artistica

Filippo Andreatta. Vive e lavora fra Vienna e Rovereto. Studia architettura al Politecnico di Milano e Arti Visive e Performative presso l'Università di Venezia (IUAV). Rifiuta un invito per un master in "Performance Practice and Research" alla London University, per lavorare con la compagnia berlinese "Nico and the Navigators". Nel 2008 fonda OHT ed è consulente della città di Rovereto, dove lancia una rassegna di teatro contemporaneo (2011/12 e 2012/13). Nello stesso periodo, diventa scenografo per la produzione lirica del Centro Cultrale S.Chiara di Trento. Studia drammaturgia con Biljana Srbljanovic presso l'Università di Arti Applicate di Vienna ed è attore per "Peeping Tom", dove presenta uno spettacolo alla Biennale di Venezia.

Fiora Blasi. Si trasferisce in Francia dove approfondisce il lavoro sul clown teatrale e segue seminari di Peter Brook; J.P. Denizon e Yoshi Oida, con i quali affronta lo studio di testi classici. In seguito si diploma all’Ecole International de Théâtre Jacques Lecoq di Parigi (2000). Come attrice ha collaborato con le compagnie Triangolo Scaleno Teatro, Psicopompo teatro (Roma) e OHT. Conduce laboratori di teatro, in particolare sul clown e continua il suo lavoro di attrice- autrice fra l’Italia e la Francia. Recentemente ha dato vita al progetto Blutopia e ha lavorato come attrice per la compagnia Fattore K di Giorgio Barberio Corsetti.

Ilaria Mancia. Laureata in Filosofia, indirizzo Estetico, presso l’Università di Bologna (tesi sul coreografo belga Alain Platel). Candidata al premio UBU 2008 come creatrice e organizzatrice di IFA (Inteatro Festival Academy), corso di specializzazione per performer. Collabora dal 2005 con la compagnia Big Art Group di NY come attrice, autrice e assistente regista. Dal 2013 lavora con Beatrice Baruffini realizzando “All Ways” e “W-Prova di resistenza”, menzione speciale premio UBU 2013. Cura la rubrica “Performance” sul mensile Il Mucchio ed è autrice del cortometraggio “Ritratto di gentildonna” e del documentario “IFA 07”.
Sara Rosa Losilla. Nata a Barcellona, si diploma in recitazione presso l’Accademia Collegi di Teatro a Barcellona. A ventidue anni inizia la sua lunga collaborazione con La fura dels Baus che la porta a fare tournée in tutto il mondo. Spicca per la fisicità con cui caratterizza i suoi personaggi e interpretare ruoli cinematografici quali “Eva”, diretto da Kike Maíllo e “L'ultimo terrestre” diretto da Gian Alfonso Pacinotti, entrambi presentati a la Biennale di Venezia (2011). Si trasferisce in Italia, dove si dedica all'insegnamento e collabora con la Compagnia Pluraldanza e con OHT.

Patric Schott. Nato nel 1971 a Friburgo, Germania. Durante un tirocinio come scenografo gli viene proposto di diventare attore e inizia a lavorare in vari teatri statali tedeschi, “Galli Theater” di Friburgo, “Badisches Staatstheater” e “Schauspielhaus Bonn”. Prende parte a numerosi film e produzioni televisive tedesche. Nell'agosto 1998 si trasferisce a Berlino dove sviluppa DIADEM, una performance di diapositive, e diventa attore stabile di Nico and the Navigators. Dal 2008 lavora con il Teatro de chambre (FR) e dal 2010 lavora con OHT. Nel 2014, lavora allo spettacolo "Dachau Prozesse" di Karen Breece, una performance realizzata nell’originale campo di concentramento.



Info e biglietti
Ingresso mostra 11 euro
Ingresso spettacolo per chi è già in possesso del biglietto della mostra 5 euro
Ingresso libero per under 26 il sabato e la domenica




OHT | Office for a Human Theatre
via dell’amicizia 56, Rovereto TN, 38068
www.oht.tn.it - info@oht.name


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