mercoledì 17 settembre 2014

SULLO STRESS DEL PICCIONE recensione

Teatro Argot Studio
Dal 16 al 21 settembre 2014

Sycamore T Company
Presenta

Sullo stress del piccione
Testo e regia di Giovanni Anzaldo

Con
Giovanni Anzaldo, Luca Avagliano, Francesca Mària, Giulia Rupi

Musiche originali di Tommaso Andreini
Scenografie di Giovanni Rupi
Luci di Martin Emanuel Palma
Foto di scena Barbara Ledda


Sarà in scena al Teatro Argot Studio dal 16 al 21 settembre 2014 lo spettacolo Sullo stress del piccione, testo e regia di Giovanni Anzaldo, con Giovanni Anzaldo, Luca Avagliano, Francesca Mària, Giulia Rupi.

Sullo stress del piccione, è uno spettacolo al contempo assolutamente attuale e  inquietantemente senza tempo, Giovanni Anzaldo ha, infatti, saputo cogliere quello che è  il malessere si generazionale dei quasi trentenni odierni  che fanno oscillare la testa in avanti, attraverso un movimento che non porta in se il ritmo ma solo un piatto automatismo, segno di una paura che conduce alla immobilità decisionale proficua, per cadere solamente nel proprio labirinto vorticoso, e ripetitivo senza mai trovare l'uscita, la soluzione, o per lo meno una luce direzionale. Questo malessere è senza tempo, tutte le generazioni, nei suoi elementi più particolari lo ha passato. I quattro protagonisti pur sembrando, al primo sguardo completamente diversi uno dall'altro sono invece molto simili, ho trovato molto interessante la mappatura dell'occhio, cosa poi del tutto reale, attraverso i nostri occhi potremmo sapere quali pericoli fisici o mentali sono in agguato enl nostro organismo, e prendere la decisione giusta, ma l'inanità umana il più delle volte ci costringe all'immobilità, e come dice genialmente il personaggio interpretato da Luca Avagliano: "Perchè non fanno documentari sull'uomo?", perchè noi,non siamo interessanti è inutile studiarci, serviamo solo a noi stessi, e pensare che le formiche portano pesi ben piùgrandi di loro per nutrire i fratelli. 
Uno spettacolo da vedere assolutamente, ben scritto, e ben recitato che arriva direttamente dentro il cervello.
Miriam Comito

Giovanni Anzaldo (Premio Ubu migliore attore under 30 2010 e Golden Graal come migliore attore drammatico per lo spettacolo Roman e il suo cucciolo) dopo il successo riscosso nei precedenti lavori teatrali e cinematografici (Roman e il suo Cucciolo, Romanzo di una strage, Razzabastarda, Il capitale umano etc),  fa il suo esordio come autore e regista con un spettacolo intrigante ed un cast di interessanti giovani attori.

Alessio, Stefano, Laura e Simona sono quattro giovani che sognano di dare una svolta alla propria vita. Ognuno di loro spera di poter cambiare la propria esistenza fatta di dubbi, insicurezze e dei più disparati eccessi. Un venerdì sera li farà incontrare nel solito bar dove si scopriranno simili nelle loro paure, nei loro incubi ricorrenti. Qualcuno sogna l'amore, qualcun’altro il successo; così diversi eppure così simili, figli di una stessa generazione. Sembrano essere tutti così i loro coetanei, quei quasi trentenni che continuano a muovere la testa da una parte all'altra senza una meta, costretti a vivere i propri giorni con automatismo, non trovando mai la direzione giusta. “Sullo stress del piccione” è la storia di quattro giovani che accelerano il passo di fronte al pericolo anziché spiccare il volo verso il cielo.


Note di regia

Mi è capitato più volte di trovarmi di fronte a situazioni paradossali, serate in cui avrei voluto avere una telecamera e filmare quanto stavo vivendo. Non avendo la padronanza del mezzo mi sono limitato a registrare tutto nella mia testa e a riportare quanto avevo visto sul palco. E' così che sono nati questi quattro personaggi: in un mix di incontri e percorsi di vita. Qualcuno ha il naso di un amico, la bocca di una conoscente, il respiro di un parente e i pensieri di uno sconosciuto, ognuno è a suo modo “reale”. Per questo posso dire che il personaggio di Alessio esiste veramente, così come quello di Laura, di Simona e di Stefano. Certo, alcuni elementi sono stati ingranditi per facilitarne la finzione scenica, ma le macchie sono le stesse, gli è stata solo messa una lente sopra. Mi interessava indagare su un concetto che ho molto a cuore: il caos. Non a caso le scene di questo spettacolo nascono dalla confusione, da un rumore di voci in sottofondo, da una richiesta di birra, una sigaretta accesa, il rumore di una sniffata,  un pianto, un riso isterico. Nessuno comunica davvero con l’altro, i dialoghi non servono a nulla se non a ingigantire la solitudine che circonda i protagonisti. L'unico momento in cui si parla davvero è quando si è soli con se stessi. La statua di un Cristo sorridente è al centro della scena e della vicenda. Tutti, più o meno direttamente, si rivolgono a lui, confusi, disorientati, spauriti. Un Cristo con cui ci si può rapportare da pari a pari, un Cristo più volte nominato, a cui verranno fatte delle richieste impossibili, un Cristo che non risponde perché non ha voce, perché è ridotto ad un'opera da esporre in salotto o perché semplicemente preferisce non esprimersi. Questo Cristo sorride e strizza l'occhio, ma a guardarlo bene fa un po' di tristezza. Vorrei, in sintesi, raccontare un disagio, e vorrei farlo come se fosse una barzelletta perché, alla fine, “Sullo stress del Piccione” è come quell'amico ubriaco che, ridendo, ti confida di essere infelice.
Giovanni Anzaldo

BIO ATTORI
Giovanni Anzaldo

Si diploma nel 2009 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, diretta da Mauro Avogadro. Nel 2010 vince il Premio Ubu come migliore attore under 30 e il Golden Graal come migliore attore drammatico per lo spettacolo Roman e il suo cucciolo, che riprenderà al cinema accanto ad Alessandro Gassmann, vincendo nel 2013 il Premio Gallio come migliore attore. In entrambe le versioni ha il ruolo del problematico Nicu, figlio eroinomane del protagonista. Nel 2012 è nel cast di Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana. Nel 2013 recita nel film Il capitale umano, il primo dramma di Paolo Virzì, che gli affida un ruolo chiave nell'intricata vicenda. Nel 2014 è impegnato nel set di Mi chiamo Maya, opera prima di Tommaso Agnese e in quello de L'attesa, opera prima di Piero Messina, in cui recita accanto all'attrice francese Juliette Binoche. In teatro sarà protagonista nella prossima stagione, accanto ad Ugo Maria Morosi, dello spettacolo Amerika di F. Kafka, regia di Maurizio Scaparro.


Luca Avagliano

Si diploma nel 2008 presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, dopo essersi diplomato nel 2005 alla Scuola di Teatro “Laboratorio Nove”. Si è formato, tra gli altri, con Paolo Rossi, Anna Marchesini, Federico Tiezzi, Danio Manfredini, Luca Ronconi, Peter Clough, Mario Maldesi. In teatro ha preso parte a diversi spettacoli, tra cui: Polvere di Bagdad, per la regia di Maurizio Scaparro, in cui è coprotagonista al fianco di Massimo Ranieri; I Cognati da Le Cognate di M. Tremblay, regia di Barbara Nativi; con la TKC Company è protagonista in Un piccolo gioco senza conseguenze di J. Dell e G. Sibleyras, Nemico di Classe di N. Williams, The Kitchen di A. Wesker. Ha inoltre curato le regie di: Generali a Merenda di B. Vian di cui è anche traduttore e interprete nel ruolo del generale Audubon, La Lezione di E. Ionesco (anche interprete del ruolo del professore), Le dinamiche dell’Odio, scritto con Simone Martini e Leonardo Giusti. In cinema ha preso parte a: Dieci Inverni, regia di Valerio Mieli e Ci vediamo domani, regia di Andrea Zaccariello. E’ tra i creatori di GrOg!, spettacolo di teatro canzone, varietà e improvvisazione.


Francesca Mària

Laureata in Dams nel 2009 presso l’Università degli Studi di Bologna, si diploma nel 2012 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Valter Malosti. Nello stesso anno recita ne Il Sogno di una notte di mezza estate, di W. Shakespeare, regia di Valter Malosti e in Anima Errante di R. Cavosi, regia di Carmelo Rifici, accanto a Maddalena Crippa. Nel 2014 prende parte a Coefore- Eumenidi, regia di Daniele Salvo, per il ciclo Rappresentazioni Classiche di Siracusa. In cinema prende parte ai film: La storia di Melissa, regia di Maxì Dejoè del 2010, The Repairman, regia di Paolo Mitton, del 2012 e La luna su Torino, del 2013, regia di Davide Ferrario.


Giulia Rupi

Si diploma nel 2009 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, diretta da Mauro Avogadro. Nello stesso anno recita nell’Othello di W. Shakespeare, regia di Daniele Salvo e nel 2010 ne I due gentiluomini di Verona, regia di Francesco Sala. Dal 2010 al 2014 lavora con la compagnia Arca Azzurra Teatro, diretta da Ugo Chiti, in Mandragola di N. Machiavelli, in cui interpreta il ruolo di Lucrezia, e in Abissina, paesaggio con figure, dello stesso Chiti, accanto a Isa Danieli. Nel 2011 vince la menzione come miglior attrice emergente del Premio “Il tempo perduto e ritrovato”, dedicato a Irma e Emma Gramatica. E’ nel cast de La ragazza americana, regia di Vittorio Sindoni e nel corto Flamingos, diretto da Francesca Coppola per la SVA di New York. Nel 2012 è coprotagonista nel film Sta per piovere, vincitore del terzo premio al Gulf Film Festival di Dubai, diretto dal regista fiorentino Haider Rashid. Nel 2013 si laurea in Progeas presso l’Università degli Studi di Firenze e prende parte a Due giorni d’estate, regia di Luca Dal Canto.



Teatro Argot Studio
Via Natale del Grande 27 – Roma
Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21,00 – domenica ore 17.30
Costo del biglietto: 10 euro
Per prenotazioni: 065898111 | mob 3929281031 | info@teatroargotstudio.com

Nessun commento:

Posta un commento