lunedì 10 marzo 2014

LA SCENA SENSIBILE XX EDIZIONE 8| 23 MARZO 2014

LA SCENA SENSIBILE_XX EDIZIONE
8 | 23 marzo 2014
a cura di Serena Grandicelli

Mart. 11 – Merc.12 marzo, ore 21,00                                                                                                                                                                                                 dopo
Respiro  
testo, regia e scene di  Maria Teresa de Carolis
con Tiziano Perrotta, Jessica Leti, Laura Daniela Tusa, Cristina Avenali, Lidio Maresca 
coriste: Laure Gilbert, Cristina Avenali,Maria Teresa de Carolis - luci Andrea Maurizi e Orlando Rudnicki -allestimento e oggetti di scena Roberto Guerci - aiuto regia Jessica Leti

Elena è una giovane donna ebrea, vive in Polonia durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, dopo anni di fughe viene arrestata in casa propria. Suo marito e suo figlio vengono uccisi barbaramente e lei deportata a Ravensbruck. Elena è incinta e riesce miracolosamente a nascondere la sua gravidanza, riuscendo ad arrivare alla liberazione viva, ma con i nervi a pezzi; dà alla luce il piccolo Kolia che affida ad una famiglia di contadini. Perde la memoria e per trent’anni vaga per l’Europa. Siamo negli anni '70 e finalmente Elena  torna in sé riacquistando ogni frammento del suo passato, insegue il sogno di ritrovare suo figlio, che vive a Leningrado. Cerca in ogni modo di contattarlo attraverso la moglie Mathilde, che diventa una sua alleata. Kolia ha un bambino ed è ricoverato in una clinica per malattie nervose e la moglie tenta disperatamente di riportarlo a casa. Ma il passato è troppo faticoso da affrontare e da risolvere.  

Giov. 13 – Ven. 14 marzo, ore 21,00                                                                                                                                                                                             dopo
Codice A Barre 
di Anita Cherubina Bianchi
regia di Greta Agresti
con Greta Agresti e Roberto Caccioppoli 
Liberamente ispirato al racconto di Giancarlo De Cataldo “Angela, l’altra figlia”, tratto da "I Giorni dell'ira: Storie di Matricidi", saggio scritto dall'autore stesso con Paolo Crepet

Il rapporto disturbato di un fratello e una sorella, vittime di una madre fredda e distante. La sorella fugge, lasciando il fratello, ancora troppo piccolo, in balia del “nemico”: la madre. Abbandonato a sé stesso, in una crescente follia, il fratello è pronto a compiere l’atto estremo, il matricidio, ma prima chiama la sorella e lascia un messaggio in segreteria: “Se non mi fermi, io lo faccio!”. Lei sente il messaggio, ma non risponde. Una telefonata è sufficiente a sconvolgere le loro già precarie esistenze. Lui finisce in un ospedale psichiatrico, dove poco dopo si suiciderà. I medici chiameranno la sorella per avvisarla della tragedia. Lo spettacolo ha inizio qui. Loro due di nuovo insieme. Lo stile di scrittura è all’osso. Dialoghi di frasi tagliate, parole non dette, interrotte, sospese, dove i due protagonisti oscillano tra un presente surreale, a tratti grottesco e un passato di complicità sofferente ed esplicativo. L’interpretazione registica proietta l’incontro dei due all’interno della mente della sorella, in preda ai sensi di colpa. Gli elementi scenografici, quasi organici e i suoni che evocano stati di coscienza contrastanti, ci conducono in un non-luogo. Questi sono i loro ricordi. Questa la loro realtà.  

Sab. 15 marzo, ore 21,00                                                                                                                                                                                                           percezioni
Produzione esecutiva: Spring Grazia Sgueglia                                                                                                   
Casa di Bambola di Henrik Ibsen
produzione esecutiva: Spring di Grazia Sgueglia
adattamento e regia di Francesca Satta Flores
con  Valentina Iannone, Angelo Rinna, Stefania Bogo, Luca Restagno, Camillo Ventola
Marlisa Roimagnoli -  aiuto regia Eleonora Petrarca    

La casa dove Ibsen colloca Nora e Torvald come luogo della codificazione dei ruoli per eccellenza. I ruoli dei singoli individui nel contesto sociale, quale che sia, e i ruoli che ognuno gioca nei rapporti interpersonali, più o meno intimi. Ruoli che definiscono e limitano, oggi come ieri, la percezione e la comprensione della complessità del reale, bloccando la possibilità di un’autentica maturazione dell’individuo. La via di uscita, è tracciata da Ibsen a partire dalla qualità della sua scrittura drammatica, con forza intrinsecamente eversiva. Un itinerario indispensabile quanto violento che coinvolge, sia pur in gradi diversi, tutti i personaggi del dramma.
Teatro Argot Studio
Via Natale del Grande 27 - tel/fax 06 5898111 | mob. 392 9281031
Ingresso: 10 euro - email: info@teatroargotstudio.com

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