giovedì 6 marzo 2014

8/9 marzo - al Teatro Quarticciolo - torna SIGNORINETTE Le donne si guardino dal lasciar tracce di rossetto sulle schede

l'Associazione Culturale Musicale Beat 72
presenta
Immagine in linea 1SIGNORINETTE
Le donne si guardino dal lasciar tracce di rossetto sulle schede
regia di Nuccio Siano


A grande richiesta, in occasione della festa della donna, tornano le SIGNORINETTE di Tiziana Avarista, Carmen Giardina, Anna Maria Loliva e Federica Marchettini. L'8 e il 9 marzo al Teatro Quarticciolo di Roma (via Ostuni 2 - Tel. 06.98951725 -  sab. h 21 / dom. h 18 - ingresso €5,00). 
Un appuntamento che le ragazze non potevano mancare! Con una pagina Face book nuovamente aggiornata, piena di foto d'epoca e note d'antan. (https://www.facebook.com/pages/Signorinette/619870188056723?fref=ts). E, insieme a loro, tornano le 'scandalose' tracce di rossetto, con la proposta del gadget che al primo debutto ha fatto furore: il vero rossetto anni '40, a disposizione del pubblico per soli € 3,00. 
Un'occasione per ricordare il passato e sognare un nuovo futuro.
Quattro italiane di oggi raccontano le battaglie e le vittorie delle italiane di ieri. Per la prima volta a Teatro si parla della grande avventura del voto alle donne in Italia. Non solo uno spettacolo, ma un progetto aperto nato nel 2012 destinato a svilupparsi nel tempo, con il contributo che pubblico e istituzioni vorranno dare in vista del 70° anniversario del suffragio universale in Italia.
Stringiamo le schede come biglietti d’amore. Nelle lunghe file davanti ai seggi, le conversazioni che nascono tra uomo e donna hanno un tono diverso, alla pari” - racconta la giornalista Anna Garofalo. Mentre un fantomatico Vademecum dell'Elettore annota premurosamente: “Le donne si guardino dal lasciar tracce di rossetto sulle schede!”
E' il 2 giugno del '46. Tutto il popolo italiano è chiamato alle urne con suffragio universale, per scegliere fra Monarchia e Repubblica ed eleggere i membri dell’Assemblea costituente: per la prima volta, 12 milioni di donne italiane possono votare e essere elette.
Il paese è devastato da caos e povertà. La disoccupazione è alle stelle. Il divario fra nord e sud è catastrofico. Interi quartieri sono in macerie. Eppure nell'aria c'è un'energia nuova, carica di speranze, di promesse e di avventura.
Signorinette - che nel titolo evoca il sapore di cipria e profumi di tanti fotoromanzi, rotocalchi e film d'antan (l'indimenticabile Luigi Zampa in testa) - vuole, innanzitutto, raccontare questa speranza e questa avventura. Un invito a ritrovare, nel buio della crisi che stiamo vivendo, la luce di tante lotte e di tante conquiste che fanno parte della nostra storia e possono ancora contribuire a disegnare il nostro futuro.
Su 556 deputati eletti, 21 furono donne. Quattro di loro entrarono nella "Commissione dei 75" incaricata di scrivere la Carta Costituzionale: la democristiana Maria Federici (Fondatrice dell'ANFE Associazione Nazionale Emigrati), la socialista Lina Merlin e le comuniste Teresa Noce e Nilde Jotti.
Le loro biografie, la loro passione politica, l’efficacia delle loro azioni in quel parlamento sono davvero entusiasmanti: alcune di loro hanno origini umilissime, quasi tutte hanno combattuto in prima persona durante la resistenza, alcune imprigionate, hanno fondato giornali, sono state protagoniste nei sindacati, tra i partiti, hanno avuto figli, mariti, amori. Si sono battute per la parità salariale, per la tutela della maternità , per la cancellazione dell’N.N. dai documenti anagrafici, per l’equiparazione dei figli adottivi a quelli legittimi, per la partecipazione all’amministrazione della giustizia, contro un’immagine della donna che la voleva remissiva moglie e madre. Senza mai rinunciare a se stesse e non smettendo mai di lottare per ciò in cui credevano.
Attraverso un lavoro di ricerca durato più di un anno Tiziana Avarista, Carmen Giardina, Anna Maria Loliva e Federica Marchettini hanno selezionato articoli di giornali e riviste dell’epoca, foto, canzoni e cinegiornali che raccontano cosa accadde nel momento del fatidico primo voto alle donne e quale fu il lavoro delle madri costituenti. E’ stato un percorso emozionante, un viaggio nella memoria, tra ricordi personali e collettivi. Lo spettacolo che ne è nato, con la direzione di Nuccio Siano, vuole provare a essere un ritratto vivo dell’Italia del ’46 raccontata dal punto di vista delle donne, immergendo il pubblico nell’atmosfera straordinaria di quei giorni, vibrante di speranze e di azioni, appassionata e coinvolgente. 
La loro avventura. La nostra storia.

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