mercoledì 25 settembre 2013

OCEAN TERMINAL

Teatro dei Conciatori
Dal 24 settembre al 6 ottobre 2012
L’Associazione Culturale Teatri&Culture
con il sostegno
dell’Associazione Luca Coscioni e di Castelvecchi Editore
presentano

EMANUELE VEZZOLI

in

Ocean Terminal

dal romanzo Ocean Terminal di Piergiorgio Welby, Castelvecchi Editore

adattamento drammaturgico
Francesco Lioce
Luca Morricone

movimenti scenici
Gabriella Borni
disegno luci
Marco Zara
contributi audiovisivi
Francesco Andreotti
Livia Giunti
foto di scena
Luigi Catalano
direzione organizzativa e distribuzione
Carlo Dilonardo
direzione artistica
Giorgio Taffon

regia
Emanuele Vezzoli


Sarà in scena al Teatro dei Conciatori dal 24 settembre al 6 ottobre, “Ocean Terminal” interpretato e diretto da Emanuele Vezzoli, adattamento drammaturgico: Lioce e Luca Morricone. Ocean Terminal è il titolo del volume di Piergiorgio Welby pubblicato postumo e curato Francesco Lioce. “È un insieme di prose spezzate che si riannodano a distanza o si interrompono proprio quando sembrano preannunciare altri sviluppi: dall’infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all’immaginario hippy e alla tossicodipendenza, passando attraverso gli squarci di una Roma vissuta nelle piazze o nel chiuso di una stanza. In un continuo susseguirsi di toni lucidi e febbrili, poetici e volgari, Welby riavvolge il nastro della propria vita, adottando un linguaggio babelico (stream of consciousness) che colpisce per originalità e potenza”. Da queste bellissime pagine, di rara intensità, di scavo interiore, sintesi letteraria dell’esistenza di questo importante intellettuale, pittore e fotografo, nasce l’idea e l’esigenza di far conoscere, attraverso il palcoscenico, chi fosse. Un condannato a vita in cui forte è il conflitto tra l’abbandono della speranza e l’inno alla vita, in un corpo che diviene ogni giorno di più un abito sgualcito e che, come in Lasciatemi morire, esprime l’insofferenza di colui che assiste da spettatore a un dibattito di cui è, invece, involontario protagonista.

OCEAN TERMINAL....è senza dubbio, tra i tanti spettacoli che ho visto, uno di quelli che mi è piaciuto di più, nonostante fossi arrivata al Teatro dei Conciatori stanca per la frenetica giornata trascorsa, e avessi gli occhi veramente stanchi, appena mi sono seduta, in seconda fila, grazie a un amico che mi aveva tenuto il posto, prima partito il video a ricordare le tante passioni artistiche di Piergiorgio Welby....tra cui Cezanne...già lì il sonno mi era quasi del tutto passato, poi quando è entrato in scena Emanuele Vezzoli, che seduto su una sedia ci ha raccontato, si non mi sono sbagliata, ci ha raccontato la sua amicizia con Welby, la stanchezza il sonno sono scomparsi del tutto, per lasciare spazio ad una viva attenzione. Un condannato a vita, nonostante se, non affetto da depressione in se e per se, ma da una malattia fisica la distrofia muscolare, che piano piano rende impossibile i movimenti e lascia la mente lucida. Lucida, per pensare, per desiderare, per volere, per capire di non potere, di non poter vivere, ma di non potere neanche morire. 
La storia di Piergiorgo Welby è nota, i suoi appelli sono noti, è noto il suo impegno politico, forse meno conosciuta la sua vita artistica, alcuni tratti salienti del suo carattere, i suoi desideri, la sua malinconia dovuta alla malattia e allo stesso tempo la sete di vita "normale" che aleggiava in lui.
Emanuele Vezzoli, capace di assumere le mille espressioni di una vita in bilico, lo fa non solo attraverso repentini cambi di tono di voce, ma anche attraverso l'espressività di un corpo estremamente duttile, che sale, scende e gira attorno a un tavolo che sta a significare la metamorfosi del corpo di Welby, che si sgualcisce come un vestito stropicciato, materia che perde la sua forma primigenia
Miriam Comito


Perché il teatro
Come riportato dal direttore artistico del progetto Giorgio Taffon nella sua recensione al libro di Piergiorgio Welby:

 Ocean Terminal costituisce (anche) una grande sfida per i teatranti: un materiale drammaturgico di grande fascino per una prova d’attore che richiede un approccio libero dai condizionamenti correnti e meramente commerciali dell’attuale teatro italiano, un ritorno al teatro politico, al teatro della polis grazie alla struttura verbale che nella sua vivezza, credibilità, efficacia e tensione narrativa, dovuta alla profondità lancinante dei temi, costituiscono una base di partenza decisiva. Anche a livello registico il proliferare libero d’immagini, i giochi immaginativi, la totale libertà inventiva non possono che trasmettere all’occhio e alla mente di un regista grandi suggestioni di creatività scenica. Ritengo che la scelta di Ocean Terminal ai fini di un’elaborazione teatrale si ponga inevitabilmente sul piano della tanto invocata quanto poco praticata ricerca di un teatro davvero necessario”.

Anche per questi motivi, sottolinea Emanuele Vezzoli, la mia esigenza, come attore e regista, è quella di rendermi il tramite attraverso cui trasferire la ricchezza del tesoro Piergiorgio Welby agli altri uomini, raccogliendo la promessa fatta a Mina Welby ed in accordo con quanto egli stesso afferma: “non esiste un’arte privata, un artista ha l’obbligo morale di incidere sulla realtà”.

La voce di Welby potrebbe rivivere incarnata sulla scena per pronunciare le ragioni prime ed ultime dell’esistenza umana, per invocare l’empatia degli spettatori, per chiamare la comunità civile alla discussione sugli interrogativi ultimativi e radicalmente umani, per divenire interpreti ed attori del nostro stesso destino. Le nostre associazioni, nello statuto costitutivo e nei lavori fin qui realizzati e prodotti, hanno sempre voluto mettere in evidenza il valore civile del teatro, fino alla necessità come uomini e artisti di creare un legame tangibile tra poesia e vita quotidiana. Per questo, in seguito alla proposta di Francesco Lioce, Luca Morricone, Giorgio Taffon ed Emanuele Vezzoli, Teatri&Culture si è fatta promotrice dello straordinario ed ambizioso progetto descritto, confidando nella sensibilità degli enti pubblici e privati.

TEATRO DEI CONCIATORI - Via dei conciatori, 5 – 00154 ROMA
Tel. 06.45448982 – 06.45470031   -   info@teatrodeiconciatori.it
Direzione Artistica: Antonio Serrano – Gianna Paola Scaffidi

Dove siamo: (clicca qui per vedere la mappa)
Costo biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 euro; tessera associativa 2 euro.
Orario spettacoli: martedì, mercoledì venerdì e sabato ore 21,00 – giovedì e domenica  ore 18,00
Riduzioni per gli studenti universitari, gli over 65, tutti coloro che si presentano in teatro come lettori di Saltinaria.it e Mercuzio
 Il Teatro ha il patrocinio gratuito del Municipio VIII (ex XI)

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