giovedì 19 aprile 2012

INTRATTENIMENTO VIOLENTO (RECENSIONE)

Nell'ambito della rassegna RomaCittàTeatro è in scena al Teatro Piccolo Eliseo dal 18 al 29 aprile 2012 "Intrattenimento Violento."  Lo spettacolo già presentato due anni fa alla Filarmonica romana, ora è proposto in veste ristrutturata. Interamente al femminile: scritto e diretto da Eleonora Danco, e interpretato dalla stessa Danco, e da Lunetta Savino e Valentina Lodovini, è uno spettacolo allo stesso tempo, spiazzante e coinvolgente, proprio come il titolo ambivalente: l'intrattenimento che coinvolge e la  violenza che spiazza. Il testo è composto da monologhi, dialoghi e poesie che si alternano tra loro, così come i ritmi e le atmosfere da quella più schiettamente popolare a quella onirica e surreale. Le tre attrici, peraltro tutte veramente brave, interpretano anche ruoli maschili. La scrittura della Danco utilizza uno sperimentalismo, non di tipo empirico, ma frutto di uno studio ossessivo, finalizzato alla realizzazione di un linguaggio originale in grado di arrivare direttamente alle cose così come sono nella realtà, un linguaggio che sia realmente capace di scuotere le persone, ed entrarvi dentro, per far in modo che esse stesse possano, a loro volta, entrare dentro l'interiorità dei personaggi, per avvertirvi i cambiamenti di stati d'animo, il tutto con leggerezza, o almeno apparente leggerezza.  La lingua usata è geograficamente una commistione tra l'italiano e lo slang romano, la fgura femminile, non è quella rassicurante e morbida, ma realistica fino al punto di essere provocatoria.
Miriam Comito
INTRATTENIMENTO VIOLENTO
di
Eleonora Danco
Regia
Eleonora Danco
Con: Lunetta Savino, Valentina Lodovini, Eleonora Danco
Produzione: Charlot s.r.l.
Direttore artistico: Michele Placido
Produttore esecutivo: Andrea Ricciardi
dal 18 al 29 aprile 2012
Teatro Piccolo Eliseo
Via Nazionale 183


mercoledì 11 aprile 2012

BANDA [DIS] ARMATA

Se volete divertirvi, e allo stesso tempo, riflettere sulla condizione attuale del nostro Paese, andate a vedere "Banda [dis]armata. In scena al Teatro Roma dal 10 al 29 aprile 2012. Una commedia dolce -amara scritta da Adriano Bennicelli, interpretata da Michele La Ginestra, Ettore Bassi, e Sergio Zecca, per la regia di Roberto Marafante. Banda [dis] armata narra le vicende di tre uomini, a ognuno dei quali manca qualcosa, ma queste mancanze sono colmate, da doni particolari, sviluppati grazie alle mancanze. Damiano (Michele La Ginestra) è un uomo semplice, buono,ha poco contatto con la realtà, il suo curriculum è pieno zeppo di corsi, i più disparati, ma non riesce a trovare lavoro, proprio perchè la sua formazione è teorica, non ha esperienze pratiche. Damiano ha una moglie e un figlio, suona la tromba , fa delle foto, ma tutto in modo trasparente come l'aria, quell'aria che fa assaporare a suo figlio facendolo volare per poi riprenderlo tra le braccia....è un uomo con una capacità immaginativa superiore. Iaio (Ettore Bassi) amico di Damiano è forte e fiero, di una concretezza disarmante, in grado di mettere l'amico di fronte alla realtà, Iaio è paraplegico, ma non mostra il suo handicap a nessuno, ha sviluppato una forza d'animo superiore. E' un guerriero, preciso e battagliero, si prende cura degli strumenti musicali del Quirinale. Tito (Sergio Zecca) è cieco, ha studiato al conservatorio, ma il provveditorato gli ha assegnato un bel posto come professore di inglese, Tito non vede come gli altri, ma vede ciò che gli altri non vedono. La scenografia è costituita da tre armadi che rappresentano la vita dei tre personaggi e che come scatole cinesi al loro interno contengono cose e ancora cose. In alto un 'orologio, ma non uno qualsiasi, l'orologio del Quirinale, che scandisce la vita dei personaggi e del nostro paese. Damiano, Iaio, e Tito rappresentano il nostro Paese che con le sue inabilità, ha dovuto necessiariamente reinventarsi, sviluppare altro. Il testo è ben scritto, ruba delle sincere risate, ma fa anche pensare alle nostre menomazioni, e in più dà forza a tutti, per affrontare la vita di tutti i giorni. Gli attori sono perfettamente calati nei propri ruoli, da La Ginestra con le sue espressioni ingenue che regalano a Damiano la giusta dimensione di sognatore, a Bassi che con il suo tono di voce perentorio dà a Iaio la forza propria del personaggio a Zecca, che si cimenta in una non facile recitazione tutta a occhi chiusi, ma capace di far intendere allo spettatore che Tito vede molto al di là.
Miriam Comito
BANDA DIS[ARMATA]
di
Adriano Bennicelli
Regia
Roberto Marafante
Con: Ettore Bassi, Michele La Ginestra, Sergio Zecca
dal 10 al 29 aprile 2012
Teatro Roma
Via Umbertide 3

BELARUS FREE THEATRE al TEATRO INDIA dal 12 al 15 aprile

BELARUS FREE THEATRE
al Teatro India
DAL 12 AL 15 APRILE
Teatro di Roma,  Associazione Cadmo per Le vie dei Festival ,
Accademia Nazionale d’ Arte Drammatica Silvio D’Amico
con il patrocinio di
Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e al Centro Storico
Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali

Ad aprile  si  terrà a Roma un progetto dedicato al Belarus Free Theatre e realizzato grazie alla sinergia tra il Teatro di Roma, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e l’Associazione Cadmo.
In programma una ‘personale’ al Teatro India dedicata al lavoro del Belarus Free Theatre, con tre titoli:
In prima ed esclusiva nazionale A Flower of Pina Bausch  (13 e 14 aprile) e per la prima volta a Roma, Generation Jeans (12 aprile) e Being Harold Pinter (15 aprile).
In collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico dal 10 al 16 aprile, si terrà un laboratorio riservato agli allievi della Scuola condotto da Nikolai Khalezin, Natalia Kaliada, Vladimir Shcherban che lavoreranno su esperienze personali e collettive  utilizzando diverse forme di arte quali pittura, scultura e letteratura.
A completare il progetto sarà una mostra allestita nel foyer del Teatro India che il fotografo Alessandro Vincenzi ha realizzato in occasione di un suo viaggio in Bielorussia per documentare la delicata situazione socio-politica del Paese. All’interno della mostra sarà proiettato inoltre il video Belarus Secret theatre prodotto per Al Jazeera English.

Il progetto Belarus Free Theatre è un’anteprima de Le vie dei Festival 2012 – “festival dei festival” che da diciotto anni presenta il meglio delle manifestazioni estive, con il sostegno di Roma Capitale, Assessorato alle Politiche culturali e al Centro Storico. Il Festival ha ospitato la compagnia Belarus Free Theatre  a Roma nel 2010.   

Il Belarus Free Theatre è stato fondato a Minsk nel 2005 per volere del drammaturgo e giornalista Nikolai Khalezin e della drammaturga Natalia Kaliada che da allora lo dirigono e ai quali si è aggiunto successivamente il regista Vladimir Shcherban.
Negli anni la Compagnia è stata invitata nei maggiori festival dove ha espresso con forza il suo progetto di resistenza alla violenza del potere in Bielorussia. L’impegno sociale e politico del loro fare teatro, è accompagnato da una straordinaria capacità tecnica ed artistica  e da una forte poesia che ha emozionato il pubblico di tutto il mondo. Contro-informazione, politica messa in scena, teatro-giornale sono infatti alcuni degli ingredienti che connotano l’attività della compagnia: una voce di dissenso, fuori dal coro, una voce che lotta per la democrazia e per l’arte, che combatte tra mille difficoltà e rischi.
La compagnia, condannata da anni in Bielorussia ad agire in condizioni di clandestinità (è l’unica istituzione culturale al mondo ad aver ricevuto il Premio dei Diritti dell’Uomo della Repubblica Francese) alla fine del 2010 è stata costretta ad affrontare condizioni di lavoro ancora più dure. Infatti in seguito ai disordini scoppiati in tutto il paese per i presunti brogli elettorali dopo la rielezione del dittatore Aliaksandr Lucashenko alcuni di loro sono stati costretti alla fuga e  vivono da rifugiati in Gran Bretagna; nonostante questo l’attività della Compagnia continua in Bielorussia con training e spettacoli diretti via skype da Londra dal regista Vladimir Shcherban e pur tra mille difficoltà economiche Continuano anche le loro tournée in tutto il mondo.
Ma l’impegno più sentito dalla Compagnia è la campagna Free Belarus Now per l’abolizione della pena di morte e per la liberazione dei prigionieri politici in Bilelorussia condotta anche attraverso numerosi incontri con i più alti livelli politici dell’Unione Europea e a Washington  con Hillary Clinton
I componenti del gruppo rimasti in Bielorussia vivono tuttora controllati dalla polizia, schedati, senza una sede fissa per il loro lavoro; prove e spettacoli si tengono, in totale clandestinità, in appartamenti privati o in campagna, dove il pubblico viene convocato attraverso un passaparola clandestino.
L’attività del Belarus ha ricevuto il sostegno di importanti personalità del teatro e della vita pubblica internazionale come Vaclav Havel, Mick Jagger, Ariane Mnouchkine, Mark Ravenhill, Jude Law, Kevin Spacey.  Di loro Tom Stoppard ha detto: “Rispetto al mio teatro, quello che ho visto è molto più vicino al teatro vero, alle sue origini, al suo obiettivo e Harold Pinter: “Belarus Free Theatre ci riconsegna l’essenza del teatro”. Nonostante le difficoltà, il gruppo  è riuscito in pochi anni a far conoscere il proprio lavoro in tutto il mondo: Australia, Irlanda, Olanda, Grecia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Svezia, Finlandia, Belgio, Francia, Polonia, Russia, Lituania, Lettonia.
La compagnia ha debuttato all’estero per la prima volta nel 2005, sul palcoscenico del Nuovo Teatro di Riga diretto da Alvis Hermanis. Ha presentato per la prima volta in Italia il suo lavoro nel 2009 al Festival VIE Scena Contemporanea di Modena.







Belarus Free Theatre  - dalla rassegna stampa
“Ci riconducono all'essenza del teatro”.
Harold Pinter

Il lavoro del Free Theatre è di altissimo livello”.
Mark Ravenhill

“Sono fiero della mia amicizia con questa gente e appoggio tutti quei Bielorussi che apprezzano la libertà”.
Tom Stoppard

“Possiedono quella tenacia, coerenza, sincerità e creatività che sono necessarie nel teatro contemporaneo”.
Boris Gerrets

La compagnia… diffonde intorno a sé luce e informazione”.
Michael Billington

“Mai come nel lavoro del Belarus Free Theatre la politica viene fuori con più urgenza. Bandita nel proprio paese, dove tutto il teatro ufficiale è dello Stato, la compagnia prova e recita gli spettacoli in segreto, le sue produzioni sono delle vere sfide culturali”.
Sam Marlowe, The Times

“Sono stupito dal livello di professionalità mostrato dal Belarus Free Theatre. Esso riguarda sia il lavoro del regista - dettagliato e preciso - sia l’ inventiva e la bravura degli attori”.
Christian Benedetti

“Questo fanno: parlano con sincerità, con un linguaggio universale”.
Benedict Nightingale, The Times

“Sarei felice di vedere i miei lavori messi in scena come quelli che ho visto a Minsk. Ma i miei lavori non vengono messi in scena in quel modo. Quello che ho visto a Minsk è molto più vicino al teatro della verità, alle sue origini, al suo vero obiettivo”.
Tom Stoppard,  Izvestiya

“Attori di grande spessore e professionalità, stanchi della censura del governo, recitano clandestinamente nei bar, in strada e anche negli appartamenti. Il teatro come tutto in Biellorussia, è filtrato dal regime di Alexander Lukashenko, l’autoritario Presidente”.
Alex Rodriguez,  Chicago Tribune

“La  padronanza fisica e vocale permette agli attori di esibirsi con disinvoltura e urgenza, un insieme di teatro fisico e di parola che abbina proiezioni video e fotografie di grande bellezza accompagnati da una musica prorompente. Il loro giovane regista Vladimir Scherban, è un talento straordinario”.
Mark Ravenhill, The Guardian

“Quattro attori raccontano storie vere della loro infanzia sembrano inventate, ma loro le hanno vissute veramente. Recitare un ruolo scritto bene è una cosa, ma non è facile trasmettere il dolore della perdita, non dal punto di vista di un adulto, ma di un bambino. Non tutti sono capaci di raccontare a degli estranei cose che non racconterebbero mai ai loro migliori amici e neanche ai loro genitori”.
Dasha Slabchenko, Generation.by

giovedì 12 aprile ore 21.00
Teatro India Sala B  
In “prima” a Roma

GENERATION JEANS
scritto da Nikolai Khalezin in collaborazione con Natalia Kaliada
regia, coreografia e interpretazione Nikolai Khalezin,
live musical fusion DJ Laurel (Laur Biarzhanin)
assistenti alla regia Svetlana Sugako, Nadezhda Brodskaya
stage manager Siarhei Kvachonak
produzione Natalia Kaliada, Nikolai Khalezin
produzione esecutiva Yuri  Kaliada 

Uno spettacolo sulla cultura dei jeans, sulla musica rock, diventate nell’immaginario collettivo icone e simbolo di libertà. Generation Jeans è questo ma non solo. La storia è ambientata in Unione Sovietica, nel tempo in cui il rock era proibito e i venditori di jeans venivano arrestati dai servizi segreti. Da qui lo spettacolo muove verso la realtà attuale del regime dittatoriale in Bielorussia e racconta il rapimento e l’arresto del protagonista e dei suoi compagni. Il testo è un omaggio a quelle generazioni che rifiutano di essere imbavagliate e che in ogni contesto storico lottano ed hanno lottato per la libertà del proprio paese. Nikolai Khalezin protagonista in scena ci parla delle esperienze di Paesi come Lituania, Polonia e Cecoslovacchia. Un teatro essenziale dove a essere protagonista è la lotta per l’affermazione dei propri diritti.

spettacolo in lingua russa sottotitolato in italiano – durata 1 ora e 20’

estratti stampa

..Vai a teatro per ascoltare una storia, invece finisci per incontrare un uomo che, tra la sua autoironia e serietà, mostra una determinazione spirituale che fa mostrare il dittatore ancora più assurdo e inflessibile…
Michael Billington (The Guardian)

..Un lavoro fantastico
Tom Stoppard

venerdì 13 e sabato 14 aprile ore 21.00
Teatro India Sala B
Prima nazionale – in esclusiva per l’Italia

A FLOWER FOR PINA BAUSCH
regia, concept e adattamento Uladzimir Shcherban
Autori e attori Pavel Radak-Haradnitski, Yana Rusakevich, Aleh Sidorchyk,
Hanna Slatvinskaya, Dzianis Tarasenka, Maryna Yurevich
Yuliya Shauchuk, Viktoryia Biran
assistenti Svetlana Sugako, Nadia Brodskaya
Stage managers Siarhei Kvachonak, Aliaksei Naranovich
produzione Natalia Kaliada, Nicolai Khalezin

Contro-informazione, politica messa in scena, teatro-giornale: sono alcuni degli ingredienti che caratterizzano l’attività del Belarus Free Theatre, una voce di dissenso che lotta per la democrazia e per l’arte e che lavora rischiando quotidianamente la propria incolumità. A Flower for Pina Bausch  è ricco di emozioni e suggestioni di ogni genere. Il nucleo di partenza sono le esperienze personali degli attori, soprattutto quelle che potremmo riassumere nella frase “opportunità mancate” ovvero ciò che non è stato finito, non detto e non raggiunto: sono queste le emozioni che gli interpreti fanno riemergere dalla loro coscienza. Per realizzare lo spettacolo gli attori infatti hanno dovuto fare un viaggio interiore nel proprio passato e presente. Il risultato di questo percorso è diventato una performance che riempie la scena di emozioni di ogni genere: dall’isteria silente di un uomo che ha perso i suoi figli al riconoscimento tardivo di un amore, dal sussurro del desiderio di avere un figlio dal proprio marito alle lacrime  versate da due donne per un amore impossibile. La scena finale “esplode” nella sala quando attori e attrici si fanno il bagno nel cioccolato fuso: un aroma che sa di “ormone della felicità”, capace di far uscire dalla spirale delle opportunità mancate. La varietà di  gesti e  movimenti messi in scena da Vladimir Shcherban si riferiscono alla geniale Pina Bausch, che una volta disse: “Non sono interessata a come la gente si muove, ma a cosa la faccia muovere”.
L’analisi di ciò che fa muovere la gente diventa il tema centrale dello spettacolo e ci offre un’immagine del moderno comportamento umano: un mosaico di azioni realizzate e non realizzate a prescindere dalla razza, dall’età,  nazionalità o religione.

spettacolo in lingua russa e bielorussa sottotitolato in italiano –  durata 1h e 30

così la stampa
Dicono che l'odore del cioccolato al latte risvegli nella mente umana alcuni speciali ricettori che sono responsabili del piacere e se arriva bruscamente, il cioccolato odora di incantevole felicità! Non so quale sia l'odore della felicità, ma questo weekend ho sentito l'odore della libertà! Profuma di pericolo, determinazione, e dell'amaro sapore del talento… (Pavel Selin, Editor-in-chief of the NTV - Russian Television Channel)

domenica 15 aprile ore 19.30
Teatro India Sala B
In “prima” a Roma

BEING HAROLD PINTER
adattamento e regia Vladimir Shcherban
con Nicolai Khalezin, Pavel Radak-Haradnitski, Yana Rusakevich, Yuliya Shauchuk,Aleh Sidorchyk, Dzianis Tarasenka, Maryna Yurevich
assistenti Svetlana Sugako, Nadzezhda Brodskaya
stage manager Viktoyia Biran, Siarhei Kvachonak, Aliaksei Naranovich
produzione Natalia Kaliada, Nikolai Khalezin

Dedicato al grande drammaturgo scomparso, - uno dei più accesi sostenitori del Belarus Free Theatre -  questo lavoro si basa su alcuni suoi testi teatrali, sul suo discorso di accettazione del Premio Nobel, e su brani di lettere di prigionieri politici bielorussi.
Uno spettacolo che affronta il tema della violenza nelle sue forme più disparate: in famiglia, nelle istituzioni sociali e come fondamento delle relazioni internazionali. Capire come nasce un testo teatrale, distinguere tra la verità della vita e la verità nell’arte, interrogarsi sul rapporto tra arte e politica. Sono queste le questioni affrontate da Harold Pinter nel discorso che ha tenuto in occasione della cerimonia per il Premio Nobel. Being Harold Pinter inizia e si chiude con la ricerca di una risposta a queste domande. Un problema comune lega i fili del tema che è alla base della rappresentazione, la violenza nelle sue rappresentazioni più disparate: dalla violenza in famiglia (Ritorno a casa, Ceneri alle ceneri) alla violenza come fondamento di una istituzione sociale (Il nuovo ordine del mondo, il bicchiere della staffa) sino alla violenza come forma di relazione internazionale (Il linguaggio della montagna). Le trame si susseguono, personaggi astratti sono via via sostituiti da personaggi reali, vicini e riconoscibili fino ad arrivare a riflettere intorno agli eventi di Abu-Ghraib e ancora a monologhi di carattere documentario di prigionieri politici rinchiusi nelle celle delle carceri  della Repubblica Bielorussa.

durata 1h 15’

così la stampa

…gli attori trasformano il lavoro di Pinter nell'espressione della vita in Bielorussia: la così detta 'Repubblica democratica' che mette a tacere il dibattito e ha più poliziotti a testa che ogni altro paese al mondo…
Michael Billington, The Guardian

…é un'esperienza gratificante. Lo spettacolo Being Harold Pinter mi ha messo K.O.  Tom Stoppard, The Observer

marzo e  aprile – Foyer Teatro India
MOSTRA FOTOGRAFICA BELARUS FREE THEATRE
Fotografie di Alessandro Vincenzi
Video Belarus Secret Theatre prodotto per Al Jazeera English

L’idea del Teatro Libero di Bielorussia nasce nel 2005, durante il secondo mandato del presidente Alexander Lukashenko come alternativa socio-politica ad una situazione di ombra e di stallo culturale, prodotto da un sistema di controllo come quello del regime Bielorusso.
   Fondato da Nikolai Khalezin e da sua moglie Natalya Kolyada, successivamente affiancati da Vladimir Shcherban   attivisti dei diritti umani, il Belarus Free Theatre nel corso di pochi anni e nonostante le forti difficoltà imposte dalla dittatura, ha già realizzato tournèe in tutto il mondo, toccando sedici paesi. Rompere gli stereotipi imposti dal regime dittatoriale alla popolazione, offrire un’alternativa teatrale attuale che sia in grado di nutrire la libertà creativa ed espressiva e stimolare il dibattito sui problemi sociali. Questi i loro obiettivi.
   La mostra presenta l’attività della Compagnia attraverso le immagini e i reportage di Alessandro Vincenzi e di Al Jazeera English. 
Alessandro Vincenzi, biologo con Medici senza Frontiere e fotografo professionista, racconta attraverso splendide fotografie il suo incontro con il Belarus Free Theatre in occasione di un viaggio in Bielorussia per documentare la situazione sociopolitica del Paese.
Le stesse motivazioni sono all’origine del progetto commissionato da Al Jazeera Engkish per Witness (format dedicato completamente ai documentari) e diretto da Tom Dumican e Karim Shah. Il video racconta l’esperienza vissuta da Elyssa Livergant, scrittrice canadese, nel corso del suo viaggio segreto da Londra a Minsk per collaborare con il Belarus Free.


da martedì 10 a lunedì 16 aprile Teatro India
BELARUS FREE THEATRE
LABORATORIO DELL’ACCADEMIA NAZIONALE SILVIO D’AMICO

In collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico dal 10 al 16 aprile, si terrà un laboratorio “Total immersion” riservato agli allievi della Scuola, condotto da Nikolai Khalezin, Natalia Kaliada, Vladimir Shcherban che lavoreranno su esperienze personali e collettive  utilizzando diverse forme di arte quali pittura, scultura e letteratura.
Il corso è concepito affinchè gli studenti possano approfondire la conoscenza di zone che appartengono alla loro esperienza personale messe a confronto con l’esperienza sociale e collettiva in modo da far emergere aree che spesso nel processo creativo restano inesplorate.
Si lavorerà  - sia in modo collettivo che individuale - su esperienze personali e interrelazioni tra attore e spettatore calati nella sfera della realtà attuale.


BIGLIETTERIA
Teatro India
Lungotevere Vittorio Gassman
Tel. 06.684000311/314
Biglietteria aperta alle 17 lunedì chiuso

PREZZI
Posto unico intero 16 € + 2 €
Ridotto 14 € + 1 €
Card 60 €, 80 €, 120 €
BELARUS Card 24 € consente di vedere tutti e tre gli spettacoli (Generation Jeans, Flower of Pina Baush, Being Harold Pinter)

UFFICIO PROMOZIONE
l.go di Torre Argentina, 52
tel. 06.684000346

Associazione Culturale CADMO
06.3202102 – 339.2123590  leviedeifestival@hotmail.com 


CALL CENTER PRENOTAZIONE CARD
Lunedì-venerdì dalle 10 alle 17
Tel. 06.684000345


                                                                                                 

mercoledì 4 aprile 2012

Bash dal 10 al 15 aprile al Cometa Off

Giorgia Sinicorni, Alessandro Riceci e Daniele de Martino
presentano
bash
di Neil LaBute
traduzione Niccolò Ammaniti

con
Giorgia Sinicorni     Alessandro Riceci     Daniele De Martino

regia di Leonarda Imbornone

luci Pietro Sperduti
musiche Tiziano Novelli
scene               Paki Meduri


10 – 15 Aprile 2012
Cometa Off
Via Luca della Robbia, 47 - Roma

Martedì 10 aprile 2012 torna in scena alla Cometa Off, dopo il grande successo della prima edizione, bash (dal doppio significato di pestaggio e di festa), l’inquietante testo di Neil LaBute, rappresentato per la prima volta a New York nel 1999, che a tutt’oggi mantiene inalterata la sua scottante, sconvolgente attualità.
Tre atti unici che, con un linguaggio asciutto e di cruda realtà, esplorano l’abisso nel quale sono precipitati personaggi di vita ordinaria che hanno commesso un omicidio. Giorgia Sinicorni in «Medea Redux» è una giovane donna che confessa l’omicidio del figlio quattordicenne, compiuto come atto di vendetta nei confronti del suo professore di liceo (padre del ragazzo), per la violenza subita da ragazzina; Alessandro Riceci in «Iphigenia in orem» è un uomo d’affari che confessa ad uno sconosciuto in un hotel di Las Vegas il più terrificante sacrificio che si possa immaginare, eseguito per la paura di perdere il posto di lavoro; Daniele De Martino e Giorgia Sinicorni in «A gaggle of saints», sono una giovane coppia che, raccontando di un week end di festa a New York, rivela un atto di inaudita violenza. I tre episodi ci conducono in un viaggio alla scoperta del profondo, tragico, segreto che i personaggi celano. Una rivelazione che lascia un ricordo indelebile nel profondo della nostra anima. Rimaniamo imbrigliati tra l’orrore per la crudeltà descritta, dalla quale vorremmo prendere le distanze, e la consapevolezza di essere tutti personalmente coinvolti in quanto esseri umani.

Giorgia Sinicorni Lavora come attrice teatrale, cinematografica e televisiva in Italia e all'estero. Nasce a Milano, inizia a studiare da attrice all’età di sedici anni con Claudia Negrin, allieva di Strelher. Trasferitasi a Bologna frequenta e studia il teatro di ricerca, collaborando con Masque teatro, Giardini Pensili, Motus. A Roma inizia a lavorare subito nel grande teatro con un’esperienza fondamentale con Carlo Giuffrè, grazie alla quale viene notata da Rodolfo di Giammarco che le dedica una pagina come giovane talento emergente su Repubblica. In teatro ha lavorato tra gli altri con Gabriele Lavia. Per lo schermo ha lavorato tra gli altri con Gabriele Muccino, Andrea Costantini, Gianluca Tavarelli, Riccardo Donna, Giulio Manfredonia, i Manetti Bros. Nel 2010 fa parte del cast de I Cesaroni 4, dove interpreta Sofia la produttrice musicale che diventerà rivale di Eva (Alessandra Mastronardi), nella serie canta in duetto con Matteo Branciamore la canzone Tempo Per Me pubblicata nel Gratest Hits di Matteo Branciamore. Lavora spesso su progetti internazionali. In Francia ha lavorato con Marc Fitoussi, con il regista e attore comico Manu Joucla e con Manuel Schapira (Orso d'Argento a Berlino come miglior cortometraggio 2007). Ė laureata in scienze della comunicazione con una tesi sulla semiotica delle nuove tecnologie nello spettacolo contemporaneo, citata da Annamaria Monteverdi nel suo libro "Nuovi media nuovo teatro" ed. Franco Angeli

Alessandro Riceci inizia gli studi teatrali nel 1996 alla scuola del Piccolo Teatro di Milano diretto da Giorgio Strehler. La sua formazione é segnata dagli incontri con Mamadou Doiume, attore del C.I.C.T di Peter Brook, Nicolaj Karpov, insegnante al GITIS di Mosca. Nel 2000 prende parte alla XI  ed. dell' Ecole des Maitres, corso internazionale di perfezionamento teatrale, tenuto dal maestro lituano Eimuntas Nekrosius. Membro dell’Actor’s Center Roma, diretta da M. Margotta, continua gli studi con Carmelo Rifici e Doris Hicks. In teatro ha lavorato tra gli altri con Egumteatro, Teatro dell'Elfo, Fortebraccio e con registi tra cui Bellocchio, Nekrosius, Stein, Popovsky, Lavia. Ha fatto parte dell’ultimo progetto di Giorgio Barberio Corsetti tratto dal Castello di Kafka. Lavora in cinema e in televisione.

Daniele De Martino lavora da anni come attore in teatro cinema e tv. Debutta in teatro con una rielaborazione del 'Sogno di una notte d'estate' per la regia di Duccio Camerini accanto ad Arturo Brachetti. Fra i registi con cui lavora: Enrico Maria La Manna; Luciano Melchionna; Giancarlo Nanni, con il quale fa parte per alcuni anni della compagnia del teatro Vascello, interpretando, tra gli altri, il ruolo di Kostja nel 'Gabbiano' di Checov. In televisione partecipa a diverse serie tv, tra le quali 'La squadra'; 'Una donna per amico’; 'Casa famiglia'; 'Il maresciallo Rocca'. Al cinema lavora con Claudio Fragasso (Concorso di colpa); Abel Ferrara (Go go tales) e in alcune opere prime. La sua formazione avviene soprattutto con insegnanti americani (o comunque di tale provenienza culturale): da Geraldine Baron a Elizabeth Kemp, Susan Batson, Doris Hicks.

Leonarda Imbornone Nasce a Palermo, dove dopo un percorso di studi classici si laurea in Giurisprudenza. Iscritta all’albo dei Giornalisti Pubblicisti.Inizia il suo percorso come attrice, lavora in teatro e partecipa a diversi cortometraggi per il cinema e la televisione. Studia il “metodo” Stanislawskij-Strasberg con M. Margotta all’Actor’s Center di Roma di cui è membro. Dal 2007 ad oggi si occupa di regia, lavorando come aiuto regista e regista assistente nel cinema e nel teatro collaborando, tra gli altri, con M. Margotta, F. Giuffrè, A. Celli, D. Prato. Bash è la sua prima regia teatrale.


Informazioni per la stampa:
Factory4
Cristina Orazi
3383768965
06.68805752

Informazioni per il pubblico:
BASH
10 – 15 aprile 2012
Cometa Off - Via Luca della Robbia, 47 Roma
tel. 06 57284637
Orario spettacoli: da martedì a domenica ore 21