domenica 22 maggio 2011

IL CLOWN DAL CUORE INFRANTO-Lettera di Oscar Wilde dal carcere di Reading

TEATRO VITTORIA
Piazza S. Maria Liberatrice, 11. Roma.
Tel. 06-5740170 oppure 06–5740598

IL CLOWN DAL CUORE INFRANTO - Lettera di Oscar Wilde dal carcere di Reading.
...Regia: Simone Toni.
Con: Milutin Dapcevic, Michele Di Giacomo, Gabriele Falsetta, Diana Manea.
Scene e costumi: Alessandra Gabriela Baldoni.
Musiche: Carlo Borsari.
Foto di scena: Andrea Messana.
Produzione Libera Associazione Teatrale "GLI INCAUTI".

Orario spettacoli.
Giovedì 2 giugno ore 21.00
Venerdì 3 giugno ore 17.00 e 21.00
Sabato 4 giugno ore 21.00

Lo spettacolo è inserito all'interno della rassegna "SALVIAMO I TALENTI - Premio Attilio Corsini". Rassegna nata per promuovere progetti teatrali
di grande qualità i cui protagonisti sono giovani registi, attori e autori.
I quattro spettacoli che fanno parte della rassegna saranno valutati da una giuria composta da addetti ai lavori: produttori, registi, direttori di doppiaggio, direttori di teatro… ma soprattutto, perché la rassegna possa raggiungere realmente il suo obiettivo, nella giuria viene coinvolto il pubblico cui è demandato l’importantissimo compito di scegliere il suo Teatro e il Teatro di domani.
lo spettacolo vincitore, prodotto dalla Compagnia Attori & Tecnici, verrà inserito nel cartellone 2011/2012 del Teatro Vittoria.

Note introduttive allo spettacolo:
Scorrendo la vita di Oscar Wilde più che una biografia sembra di avere davanti la materia di un romanzo.
Ed è così che abbiamo cercato di guardare Wilde: come il protagonista di un'opera allucinatoria, poetica e grottesca, un clown ma dal cuore infranto.
Il De Profundis è il materiale che ci ha permesso di raccontarlo.
La lettere è stata scritta da Oscar Wilde nei primi mesi del 1897 nel carcere di Reading a colui che egli ritiene il principale responsabile della tragedia che lo ha colpito: il suo giovane amante Lord Alfred Douglas, detto Bosie e consegnata poi al fedele amico e futuro curatore letterario dell'opera Robert Ross.
Sono queste le tre presenze che animano lo spettacolo.
Bosie: l'amore passionale e distruttivo.
Ross: l'amore fedele e protettivo.
Wilde: amante, amico, artista ma soprattutto uomo in preda dei suoi ricordi e dei suoi dolori.
Tre sono anche i luoghi dello spettacolo: la cella, il tribunale e la mente stessa di Oscar.
Tre spazi fisici e nello stesso tempo mentali in cui le immagini, i personaggi, gli avvenimenti , i rancori, le accuse, le passione che Wilde scrive nella lettera prendono vita come i pensieri e i ricordi prendono vita nella testa di ognuno di noi.
La cella del carcere ospita la sua solitudine, i ricordi dei successi del passtao, delle serate all'insegna dell'arte e della passione e le vicende che lo hanno portato a denunciare il padre di Bosie per calunnia e a finire poi egli stesso sul banco degli imputati.
Nel tribunale si rivive la terza giornata del processo dove Wilde è accusato di omosessualità. Il processo scorre come un incubo allucinatorio e persecutorio, dove l'accusa fa leva sull' immoralità delle sue opere, la difesa proclama la
liberta morale dell'arte e la giuria lentamente si anima come in un incubo, fino all'umiliazione pubblica e alla condanna a 2 anni di lavori
forzati.
Nella terzo spazio, ci troviamo nella mente dI Wilde, oramai distrutta e piena di ricordi privi di vita. Wilde consuma qui il suo martirio come un Cristo sul monte del calvario con i 2 ladroni al suo fianco.
Ragiona con la sua folle lucidità sulla sua condizione e sull'universalità del dolore.
Qui si conculde il viaggio.
Un viaggio verso il profondo e dal profondo (de profundis appunto).
Un viaggio universale, per un'uomo simbolo della discrimazione e della libertà d'espressione

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